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    La Corte Ue: “Il matrimonio gay celebrato in un Paese membro va riconosciuto”

    Credit: AGF

    Secondo la sentenza, l'obbligo scatta se le nozze sono state celebrate in uno Stato membro

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 25 Nov. 2025 alle 12:45

    Tutti i Paesi membri dell’Unione Europea sono obbligati a riconoscere i matrimoni tra due cittadini dello stesso sesso, contratti legalmente in un altro Stato membro: è quanto stabilito dalla Corte di giustizia dell’Ue, chiamato ad esprimersi sul caso di due cittadini polacchi sposati in Germania. Ai due, infatti, era stata negata la registrazione del loro certificato di matrimonio in Polonia, Paese dove il matrimonio tra persone dello stesso sesso non è consentito. Questo rifiuto, però, secondo la Corte Ue non può essere consentito perché è “contrario al diritto dell’Ue” costituendo un ostacolo alla libertà dei cittadini.

    Nella sentenza, i giudici hanno stabilito che “uno Stato membro ha l’obbligo di riconoscere un matrimonio tra due cittadini dell’Unione dello stesso sesso che è stato legalmente contratto in un altro Stato membro in cui hanno esercitato la loro libertà di circolazione e di soggiorno”. Il rifiuto da parte di un Paese membro “viola tale libertà nonché il diritto al rispetto della vita privata e familiare”. La Corte ha anche chiarito che la sentenza non obbligherà Paesi come la Polonia a introdurre il matrimonio tra persone dello stesso sesso nel proprio ordinamento nazionale.

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