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    La corte suprema indiana si è espressa contro il talaq, il divorzio immediato

    Una nuova sentenza ha criticato questa pratica, secondo la quale è sufficiente che un uomo pronunci tre volte la parola “talaq” perché la moglie venga ripudiata

    Di TPI
    Pubblicato il 22 Ago. 2017 alle 10:02 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 23:05

    La corte suprema indiana ha giudicato incostituzionale la pratica del divorzio istantaneo, il cosiddetto talaq. La decisione segna una vittoria importante nella tutela dei diritti delle donne.

    In alcune zone dell’India è diffusa un’interpretazione della legge islamica non accettata in molti paesi del Medio Oriente, secondo la quale è sufficiente che il marito pronunci tre volte la parola “talaq” perché la moglie venga ripudiata e il marito possa ottenere il divorzio legale e immediato.

    Il tribunale, con una maggioranza di 3 voti favorevoli e due contrari, ha definito la pratica contraria all’Islam. Il tribunale si è espresso in seguito alla richiesta presentata dalle associazioni di donne musulmane indiane che si erano rivolte alla Corte Suprema di Delhi

    “Le donne musulmane in India hanno sofferto negli ultimi 70 anni: è una giornata storica per noi, ma non finisce qui, non posso dirvi quante donne indiane ci hanno sostenuto, nonostante le loro religioni”, ha dichiarato Zakia Soman, un’attivista del gruppo Da Bharatiya Muslim Mahila Andolan.

    Nonostante la pratica sia in uso da decenni, non è menzionata della Sharia, la legge islamica, né nel Corano. Si tratta piuttosto di un’interpretazione.

    In India non vi è un’uniformità di leggi che regolano il matrimonio e il divorzio. Secondo la Corte suprema la pratica viola l’articolo 14 e 21 della Costituzione.

     

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