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    Il coronavirus arriva anche in Spagna, il medico: “Chi torna dall’Italia stia 14 giorni a casa”

    Credit: EPA/FERNANDO VILLAR

    Parla il direttore di microbiologia dell'ospedale di Madrid

    Di Nicola Compagnone
    Pubblicato il 3 Mar. 2020 alle 16:19 Aggiornato il 3 Mar. 2020 alle 16:23

    Il coronavirus arriva anche in Spagna, il medico: “Chi torna dall’Italia stia 14 giorni a casa”

    Il nuovo coronavirus Covid-19 continua la sua diffusione nel vecchio continente, anche in Spagna si registrano i primi casi di persone infette dal virus, la maggior parte nella città di Madrid o nei suoi dintorni. In merito a ciò TPI ha intervistato Julio García, direttore del dipartimento di Microbiologia dell’ospedale La Paz di Madrid, dove si trovano in quarantena parecchi pazienti affetti dal virus. 

    Dottore, qual è la situazione attuale del coronavirus a Madrid e, più in generale in Spagna? 

    La situazione è particolarmente delicata; i dati sono in continua evoluzione, per ora abbiamo 16 casi confermati. La particolarità è che il centro con maggiori casi di Covid-19 è un piccolo paesino di nome Torrejon, questo si trova vicino Madrid. Per quanto riguarda il resto della nazione, sono tre le provincie che hanno contrato il virus, posso dire che l’unica a non aver ancora registrato casi è Galicia; la maggior parte dei casi si trovano tra Madrid e Barcelona. 

    Nell’ospedale La Paz quanti pazienti ci sono attualmente che hanno contrato il Covid-19?

    Preciso che il polo ospedaliero è composto da due ospedali: Carlos III e La Paz, dove Carlos III è come se fosse una succursale de La Paz, però alla fine rappresentano lo stesso ospedale. Ci sono ora sotto osservazioni vari pazienti con le accezioni del virus, questi vanno dai casi deboli a quelli un po’ più gravi e complessi. I pazienti con i casi più gravi sono sotto osservazione dal giorno nel quale è uscito fuori il primo paziente positivo al nuovo Covid-19, quindi stiamo parlando della giornata di lunedì. Stiamo tenendo sotto osservazione questi pazienti con situazioni cliniche più particolari nel regime di massimo isolamento e riservatezza. 

    Come procede la ricerca medica in merito al virus? Si possono fare previsioni per una sua futura evoluzione? 

    Al momento non si ha ancora una tecnica efficace e completa per trovare pronto rimedio agli effetti del virus. Usiamo varie tecniche che non sono però ancora definitive, dobbiamo sicuramente migliorare e cercare al più presto una soluzione definitiva. Per quanto riguarda eventuali risvolti futuri del virus, non mi sento di poter fare previsioni. Siamo in fase di contenimento della propagazione, che avviene in maniera rapida e istantanea. Se azzardassi precisioni future sarebbe fare speculazione in merito, l’unica cosa che mi sento di dire è di mantenere la calma, collaborare e vedere come la situazione si evolve ogni giorno che passa. 

    Quali sono le misure adottate per coloro che provengono dall’Italia?

    A tutti coloro che provengono dall’Italia, che siano cittadini italiani o semplici turisti di ritorno da un viaggio, si raccomanda di stare come minimo 14 giorni dentro le mura domestiche. È importantissimo non stare a contatto con altre persone in casi come questo, così da scongiurare qualsiasi diffusione impropria del virus. Nel caso in cui le persone prima citate, riscontrino sintomi quali febbre, mal di gola, tosse o raffreddore dopo un viaggio in Italia, è fondamentale che si mettano subito in contato con gli organi del servizio sanitario nazionale spagnolo.

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