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    La Corea del Nord restituisce agli Stati Uniti i resti dei soldati americani morti nella Guerra di Corea

    Il rimpatrio era stato deciso nel corso del summit tenutosi a giugno tra i leader di Stati Uniti e Corea del Nord a Singapore ed era uno dei punti della dichiarazione firmata alla fine dell'incontro

    Di Futura D'Aprile
    Pubblicato il 27 Lug. 2018 alle 07:40 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 23:46

    La Corea del Nord ha restituito i resti dei soldati americani morti nel corso della Guerra di Corea, svoltasi tra il 1950 e il 1953.

    La mossa si inserisce nel tentativo di distensione dei rapporti tra il paese guidato da Kim Jong un e gli Stati Uniti.

    I parenti dei soldati morti in guerra hanno dovuto aspettare più di 50 anni per riavere i corpi dei loro cari.

    Il rimpatrio era stato deciso nel corso del summit tenutosi a giugno tra i leader di Stati Uniti e Corea del Nord a Singapore ed era uno dei punti della dichiarazione firmata alla fine dell’incontro.

    Inoltre, la cerimonia di rimpatrio dei corpi dei soldati americani si è svolta in occasione del 65esimo anniversario dalla firma dell’armistizio che mise fine alla Guerra di Corea.

    Non sono stati ancora forniti numeri precisi, ma probabilmente sono stati restituiti 55 corpi.

    Adesso si aspettano le analisi forensi per accertarsi che i resti siano effettivamente quelli dei soldati americani, ma l’identificazione potrebbe richiedere anni.

    Più di 326mila americani hanno combattuto al fianco dei soldati della Corea del Sud e all’interno di una coalizione delle Nazioni Unite durante la guerra tra le due Coree.

    Migliaia di militari statunitensi dalla Corea non sono stati mai ritrovati e la maggior parte di loro si persero in quella che adesso è la Corea del Nord.

    I soldati americani mancanti rientrano tra i circa 33mila soldati della coalizione di cui ancora non si hanno informazioni.

    I resti dei militari statunitensi sono stati trasportati a bordo di un aereo militare in una base americana in Corea del Sud, dove il primo agosto si terrà una cerimonia commemorativa.

    In seguito, i resti saranno trasferiti negli Stati Uniti per gli esami forensi.

    La Casa Bianca ha affermato che “è un obbligo solenne del governo degli Stati Uniti assicurare che i resti siano trattati con dignità in modo che le loro famiglie li ricevano in modo onorevole”.

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