Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Esteri
  • Home » Esteri

    La storia del “miliardario squattrinato”: scopre di avere un conto di 16 miliardi, ma i federali glielo sequestrano

    A scoprire l'esistenza del conto i funzionari della Federal Investigation Agency nel corso di un'indagine su un caso di riciclaggio di denaro che arriva fino all'ex presidente

    Di Futura D'Aprile
    Pubblicato il 6 Ott. 2018 alle 13:28 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 16:45

    Un venditore di gelati pakistano che vive in una baraccopoli ha scoperto che per più di un anno è stato inconsapevolmente il proprietario di un conto bancario contenente 2,3 miliardi di rupie (16 milioni di euro circa).

    L’uomo è venuto a conoscenza dell’esistenza del conto dopo che i funzionari della Federal Investigation Agency (Fia) lo hanno interrogato in merito ad una massiccia truffa di riciclaggio di denaro che coinvolgeva decine di conti bancari falsi.

    “Sono l’uomo più sfortunato del mondo”, ha detto il 52enne in un’intervista a una televisione locale “Quando sono venuto a conoscenza della somma, non c’era più”.

    Fuori dalla sua piccola casa nella baraccopoli della città portuale di Karachi, Qadir ha detto al Guardian che diventare un “miliardario squattrinato” gli ha stravolto la sua vita.

    La Fia sta indagando su altri 77 conti bancari intestati a lavoratori, guardie di sicurezza e altri cittadini poco abbienti creati per un’apposita operazione di riciclaggio di più di 220 milioni di euro che secondo gli inquirenti arriva fino all’ex presidente Asif Ali Zardari.

    Due anni fa la State Bank of Pakistan ha informato la Fia di una transazione sospetta in un conto aperto tra il 2014 e il 2015 e intestato a Qadir: tutti i soldi presenti nel conto sono stati improvvisamente ritirati.

    L’Agenzia ha capito che  Qadir non era in alcun modo coinvolto dopo che l’uomo ha spiegato loro  che, sebbene l’account fosse stato creato usando una copia valida della sua carta d’identità, non aveva idea della sua esistenza e non avrebbe potuto firmare la transazione di 2,3 miliardi di rupie per un semplice motivo: non è in grado di scrivere.

    Il 19 settembre, nel corso di una seconda intervista, il venditore ha invitato i funzionari a ispezionare la sua casa per vedere le condizioni in cui vive.

    “Perché dovrei vivere in maniera tanto miserabile se avessi miliardi nel mio account?”, ha spiegato l’uomo.

    L’indagine ha reso ancora più povero il venditore di gelato: da quando si è diffusa la notizia del conto bancario a lui intestato, nessuno ha più comprato nulla dal suo banchetto.

    “La gente ha cominciato a prendermi in giro dicendo: ‘Guarda un miliardario sta vendendo un gelato'”.

    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version