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    Per la prima volta il Congresso Usa ha scavalcato un veto del presidente Obama

    Si tratta di un veto sul disegno di legge che consente ai familiari delle vittime dell'11 settembre di citare in giudizio l'Arabia Saudita. "Un errore" secondo Obama

    Di TPI
    Pubblicato il 29 Set. 2016 alle 08:16 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 02:36

    Il Congresso degli Stati Uniti ha bypassato il veto del presidente Barack Obama sul disegno di legge che consente alle famiglie delle vittime degli attacchi dell’11 settembre di citare in giudizio l’Arabia Saudita e i suoi funzionari. Il presidente ha commentato dicendo che i parlamentari hanno fatto un “grosso errore”, che rappresenterà inoltre un pericoloso precedente perché in futuro potrà essere il governo degli Stati Uniti a essere citato in giudizio.  

    Si tratta della prima volta che un veto del presidente Obama non viene tenuto in considerazione dal Congresso dall’inizio del suo mandato. 

    Il direttore della Cia, John Brennan, ha convenuto che il disegno di legge potrà portare “gravi implicazioni” per la sicurezza nazionale.

    I 19 dirottatori degli aerei che hanno provocato gli attentati erano cittadini sauditi, ma l’Arabia Saudita, alleato chiave degli Usa in Medio Oriente, ha sempre negato qualsiasi ruolo negli attacchi che hanno causato in tutto almeno 3mila vittime. 

    E Barack Obama sottolinea: “La preoccupazione che ho non ha nulla a che fare con l’Arabia Saudita di per sé o con la mia simpatia per le famiglie delle vittime. Ha a che fare con il fatto che potremmo anche noi, governo degli Stati Uniti, all’improvviso trovarci coinvolti un una causa intentata da privati cittadini”. 

    In Senato ci sono stati 97 voti a favore e uno contrario, alla Camera dei Rappresentanti 348 voti a favore e 77 contrari. Il disegno di legge è quindi stato approvato da tutto il Congresso.

    Il portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest, ha detto ai giornalisti che questo ​​voto è stato “la cosa più imbarazzante che il Senato degli Stati Uniti abbia fatto negli ultimi decenni”.

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