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    Le condizioni di salute di Julian Assange sono peggiorate

    Di Futura D'Aprile
    Pubblicato il 10 Giu. 2019 alle 14:49 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 19:49

    Condizioni salute Assange – Il 12 giugno è attesa l’udienza per Julian Assange in cui verrà discussa la richiesta di estradizione avanzata dagli Stati Uniti.

    Un’udienza che doveva tenersi in realtà il 3 giugno, ma che è stata rimandata a causa delle precarie condizioni di salute del fondatore di Wikileaks.

    Assange di recente è stato spostato nell’ala medica del carcere di Belmarsh, a Londra, dove si trova dopo essere stato arrestato dalla polizia del Regno Unito.

    La denuncia di Wikileaks

    Come reso noto dalla stessa Wikileaks, la salute di Assange si è “deteriorata in modo significativo” e vi sono “gravi preoccupazioni” per il 47enne poiché ha “perso drammaticamente peso” durante le sue sette settimane di detenzione.

    Le sue condizioni sono peggiorate al punto che fatica a parlare, fanno sapere ancora da Wikileaks. Il timore dei suoi sostenitori è che le autorità vogliano lasciar morire nel silenzio Assange, così da distruggerne l’immagine ed evitare che continui ad essere visto come un simbolo della libertà di espressione.

    L’idea è che la morte del fondatore di Wikileaks sia un’opzione migliore rispetto ad un processo che attira inevitabilmente l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica.

    Condizioni salute Assange | L’arresto 

     Assange è stato arrestato dopo essere stato espulso dall’ambasciata dell’Ecuador a Londra, dove aveva vissuto per sette anni avendo ricevuto lo status di rifugiato politico.

    Il video dell’arresto di Julian Assange

    L’11 aprile però il presidente dell’Ecuador ha deciso di revocargli l’asilo politico e il fondatore di Wikileaks è stato arrestato dalla polizia britannica.

    Assange, cittadino australiano [chi è] si trovava nell’ambasciata dal 2012 per evitare l’estradizione in Svezia: nel paese scandinavo l’attivista dovrebbe affrontare un processo per violenza sessuale.

    Il primo maggio è stato condannato a 50 settimane di carcere per violazione delle condizioni della libertà su cauzione nel 2012.

    Al termine dell’udienza, Assange ha dichiarato: “Ho fatto quello che pensavo all’epoca fosse la scelta migliore o forse l’unica cosa che avrei potuto fare”.

    Mentre veniva portato in cella, Assange ha sollevato un pugno in segno di sfida ai suoi sostenitori.

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