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    Quali sono le condizioni dell’accordo volute dal Regno Unito per rimanere in Europa

    Il premier britannico David Cameron discuterà il piano con i 28 membri Ue al Consiglio europeo del 18 e 19 febbraio. Intanto ecco cosa ha chiesto

    Di TPI
    Pubblicato il 18 Feb. 2016 alle 16:57 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 00:19

    Tra il 18 e il 19 febbraio 2016 si svolge a Bruxelles il Consiglio europeo in cui i 28 membri devono discutere, tra le altre cose, la rinegoziazione dell’adesione del Regno Unito all’Unione europea.

    Se il premier britannico David Cameron riuscirà a far approvare il proprio pacchetto di riforme, sarà più semplice convincere i cittadini britannici – che potrebbero votare il referendum sull’adesione all’Unione già in giugno – che rimanere nell’Unione europea è per il Regno Unito più conveniente che abbandonarla

    Il Regno Unito è uno degli stati membri dell’Ue a non utilizzare l’euro e a non essere vincolato ad adottarlo. Cameron ha perciò chiesto all’Ue garanzie per il settore finanziario di Londra, per far sì che non sia leso da decisioni prese dall’eurozona.

    Ecco le parti principali dell’accordo proposto da Cameron: 

    – consentire al Regno Unito chiamarsi fuori dall’ambizione dell’Ue di forgiare un’unione sempre più stretta;

    – dotare i parlamenti nazionali di maggiori poteri per bloccare la legislazione europea;

    – restrizioni per la durata di quattro anni sui sussidi concessi ai cittadini dell’Ue non britannici che vivono sul territorio del Regno Unito;

    – cambiare le regole degli assegni familiari per i lavoratori i cui figli vivono in un paese più povero, così che la quota elargita possa armonizzarsi con il costo della vita del paese di destinazione;

    – il riconoscimento esplicito del fatto che l’euro non è l’unica moneta dell’Unione europea e la garanzia che i paesi fuori dall’eurozona non vengano svantaggiati o che non debbano partecipare ai salvataggi dei paesi che adottano l’euro;

    – la riduzione del “peso” di una regolamentazione considerata eccessiva e l’estensione del mercato unico;

    – il potenziamento della competitività europea e la promozione degli accordi di libero scambio.

    Garantire che le riforme siano giuridicamente vincolanti e rappresentino un cambiamento duraturo nei trattati Ue è diventato un punto cruciale per la credibilità interna di Cameron. 

    La maggior parte dei leader europei a Bruxelles si sono detti fiduciosi e speranzosi che il Regno Unito rimanga nell’Unione europea. 

    “Abbiamo un lavoro importante da fare oggi e domani, e sarà complicato. Mi batterò per il Regno Unito. Se saremo in grado di fare un buon accordo, allora lo sottoscriverò. Ma non farò un accordo che non ci garantisca quello di cui abbiamo bisogno”, ha dichiarato Cameron all’inizio del vertice.  

    “Con la buona volontà, con il duro lavoro potremo ottenere un accordo favorevole al Regno Unito”, ha continuato. 

    Il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker si è detto “molto fiducioso” che i leader europei riusciranno a raggiungere un accordo con il Regno Unito entro la fine del Consiglio europeo.

    “Sono sicuro che il Regno Unito sarà un membro costruttivo e attivo dell’Unione europea”, ha continuato Juncker. 

    Anche il presidente del parlamento europeo, Martin Schulz, si è detto ottimista sul fatto che si riuscirà a trovare un compromesso. 

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