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    Come stanno davvero le cose per i cittadini Ue nel Regno Unito

    Momenti di panico per i cittadini Ue che vivono nel Regno Unito, dopo la decisione del governo di espellere chi non ha un'assicurazione sanitaria a copertura totale

    Di TPI
    Pubblicato il 1 Mar. 2017 alle 15:45 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 22:40

    I cittadini dell’Unione europea che vivono nel Regno Unito stanno vivendo momenti di panico e confusione in seguito alla decisione del governo britannico di espellere dal paese coloro che non possiedono un’assicurazione sanitaria a copertura totale (Csi). 

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    I nuovi regolamenti sono stati introdotti l’1 febbraio 2017. Saranno considerati non aventi diritto di soggiorno alcuni cittadini Ue, tra cui studenti o coniugi di cittadini britannici, che non sono in possesso di questa assicurazione e il ministero degli Interni può decidere di mandarli fuori dal paese in qualsiasi momento. 

    La stampa britannica ha chiesto spiegazioni sulle nuove regole al ministero degli Interni. Un avvocato che che si è occupato della questione, Colin Yeo della Garden Court Chambers di Londra, ha rassicurato che i cambiamenti in questione non avranno il così grave impatto che si teme. 

    Ha inoltre accusato il Ministero degli Interni di aver provocato “inutile panico” nei cittadini dell’Unione europea. 

    “Secondo la nuova normativa, anche se si è perfettamente autosufficienti e non si stanno chiedendo benefici, ma non si dispone di un’assicurazione sanitaria completa, non si ha diritto di soggiorno e perciò si può essere espulsi”, ha dichiarato Yeo al quotidiano britannico The Independent. Non credo che il Ministero degli Interni farà rispettare questa norma, per esempio, alla moglie francese di un cittadino britannico. Credo che il governo lo usi piuttosto contro le persone che non sono gradite, come i senza fissa dimora polacchi”.

    In molti considerano questi cambiamenti senza preavviso e l’ondata di ansia che ne è generata un segno del pericoloso approccio del governo alla questione Brexit e alla libertà di movimento dei cittadini Ue. 

    Il dibattito è stato scatenato dalla diffusione della notizia sul piano del governo di attivare l’articolo 50 del trattato di Lisbona già da aprile, che stabilirebbe la perdita del permesso di risiedere nel Regno Unito da parte dei cittadini europei. 

    Non è chiaro se il piano del governo costituisca una violazione dei trattati Ue che garantiscono la libertà di movimento.

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