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    Colorado, strage alla festa di compleanno: “Ha ucciso perché non era stato invitato al party”

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 12 Mag. 2021 alle 13:49

    Colorado, strage alla festa di compleanno: “Ha ucciso perché non invitato”

    Il 28enne che lo scorso 9 maggio in Colorado ha compiuto una strage a una festa di compleanno ha ucciso perché non era stato invitato al party.

    È quanto stato scoperto dagli investigatori che hanno indagato sulla vicenda. Secondo quanto ricostruito, Teodoro Macias, questo il nome dell’assassino, nella notte tra l’8 e il 9 maggio scorso, si è introdotto al Canterbury Mobile Home Park, un parco che ospita case mobili, e dopo aver raggiunto il caravan che ospitava la festa ha iniziato a sparare all’impazzata, prima di togliersi la vita con la stessa arma da fuoco.

    L’uomo ha ucciso 6 persone, tra cui la sua fidanzata con la quale aveva una relazione da circa un anno. Presenti anche molti bambini che fortunatamente l’assassino ha risparmiato.

    Per alcuni giorni gli inquirenti hanno tentato di capire le motivazioni che hanno portato l’uomo a compiere tale gesto fino all’incredibile verità: il 28enne ha ucciso perché non era stato invitato alla festa di compleanno.

    “Oggi ci troviamo a piangere la perdita di vite umane e a pregare solennemente per coloro che sono stati feriti e per coloro che hanno perso i familiari in un atto di violenza insensato” aveva dichiarato il sindaco di Colorado Springs, John Suthers, subito dopo la strage.

    “La parole non sono sufficienti per descrivere la tragedia avvenuta questa mattina – erano state invece le parole del capo della polizia Vince Niski – Come capo della polizia, come marito, come padre, come nonno, come membro di questa comunità, il mio cuore si spezza per le famiglie che hanno perso qualcuno che amano e per i bambini che hanno perso i loro genitori. Dagli agenti che hanno risposto alla sparatoria agli investigatori ancora sulla scena, siamo rimasti tutti incredibilmente scossi. Questo è qualcosa che speri non accada mai nella tua comunità, nel luogo che chiami casa”.

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