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    Le chiamate del killer di Orlando alla polizia

    L'Fbi ha diffuso le trascrizioni delle telefonata di Omar Mateen al 911 e della sua conversazione con il negoziatore dell'unità di crisi

    Di TPI
    Pubblicato il 20 Giu. 2016 alle 19:07 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 02:55

    L’Fbi ha diffuso un estratto delle telefonate compiute da Omar Mateen, autore della strage nel locale gay di Orlando, al 911 durante la sparatoria. Lo scopo è quello di informare il pubblico sui progressi dell’indagine e incoraggiare chiunque abbia informazioni sul responsabile a farsi avanti. 

    Oltre alle trascrizioni delle chiamate, la nota dell’agenzia investigativa include anche una cronologia dettagliata degli eventi della notte del 12 giugno. Ogni riferimento al nome dell’attentatore e della persona o gruppo con cui dichiara di essere associato è stato omesso.

    La seguente conversazione fra Omar Mateen e la centrale di Polizia di Orlando, avvenuta alle 2:35 del mattino, è durata circa 50 secondi.

    Polizia: Numero di emergenza 911, questa chiamata verrà registrata

    Omar Mateen: Nel nome di Dio il Misericordioso, il benefico [in arabo]

    P: Cosa?

    OM: Lode sia a Dio, e che la pace e le preghiere siano rivolte al suo Profeta [in arabo]. Voglio sappiate, che sono a Orlando e che sono stato io a sparare.

    P: Come si chiama?

    OM: Il mio nome è dichiaro la mia lealtà a [omesso]

    P: Ok, come si chiama?

    OM: Dichiaro la mia lealtà a [omesso] , possa Dio proteggerlo [in arabo], per conto di [omesso]

    P: Va bene, dove si trova?

    OM: A Orlando

    P: Dove a Orlando?

    [Fine della chiamata]

    Nel corso della successiva ora, Omar Mateen ha avuto tre scambi telefonici con l’unità di crisi per le negoziazioni della Polizia di Orlando. Le chiamate hanno avuto rispettivamente la durata di nove,16 e tre minuti.

    L’Fbi riassume così il loro contenuto:

    “In queste chiamate, l’attentatore, che si è identificato come un soldato islamico, ha dichiarato al negoziatore di essere la persona che aveva dichiarato la sua fedeltà a [omesso], e ha chiesto al negoziatore di dire all’America di cessare di bombardare la Siria e l’Iraq e che questo era il motivo per cui era ‘qui fuori in questo momento’.

    Quando il negoziatore ha chiesto all’attentatore che cosa avesse fatto, l’attentatore ha risposto ‘No, sapete già che cosa ho fatto’. L’attentatore ha continuato, dicendo ‘C’è un veicolo fuori con delle bombe a bordo, giusto per farvi sapere. Voi lo individuerete, e io lo farò esplodere se cercheranno di fare qualcosa di stupido’.

    Successivamente nella chiamata con il negoziatore, l’aggressore ha dichiarato di avere un giubbotto, e l’ha ulteriormente descritta come il tipo che ‘hanno usato in Francia’. L’attentatore ha poi annunciato, ‘nei giorni successivi, vedrete accadere altri episodi del genere’. Lo sparatore ha attaccato e i successivi tentativi di contattarlo non hanno avuto successo”. 

    Il documento reso pubblico spiega poi come la squadra di polizia di Orlando abbia fatto irruzione all’interno della discoteca Pulse per liberare gli ostaggi e, in seguito a uno scontro a fuoco, il killer sia rimasto ucciso.

    — LEGGI ANCHE: CHI ERA OMAR MATEEN, L’AUTORE DELLA STRAGE DI ORLANDO

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