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    I medici britannici hanno cambiato idea sulle cure per aiutare Charlie Gard

    L'ospedale di Great Ormond Street di Londra sostiene di aver ricevuto nuove prove sul trattamento sperimentale proposto per Charlie Gard e di voler esplorare la possibilità che tali cure possano funzionare

    Di Andrea Lanzetta
    Pubblicato il 7 Lug. 2017 alle 19:40 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 21:56

    Il 7 luglio, l’ospedale londinese di Great Ormond Street ha presentato all’Alta Corte di Londra un nuovo ricorso riguardo il caso di Charlie Gard, il bambino britannico affetto da sindrome da deplezione del Dna mitocondriale. Il ricorso riguarda le nuove prove di cui i medici sono venuti in possesso circa il potenziale trattamento del bambino di 10 mesi.

    La vicenda di Charlie Gard aveva catturato l’interesse globale dopo che i suoi genitori avevano perso una lunga battaglia legale per poter trasferire il bambino negli Stati Uniti e sottoporlo a una terapia sperimentale. La città del Vaticano, Papa Francesco, l’ospedale Bambino Gesù e persino il presidente degli Stati Uniti Donald Trump avevano offerto il proprio aiuto alla famiglia.

    I medici del nosocomio britannico adesso vogliono che i magistrati ascoltino e valutino le nuove prove in loro possesso. “Nelle ultime 24 ore, due ospedali internazionali e i loro ricercatori ci hanno comunicato di essere in possesso di nuove prove sul trattamento sperimentale proposto”, si può leggere in una dichiarazione dell’ospedale londinese.

    “D’accordo con i genitori di Charlie, crediamo che sia giusto esplorare questa nuova opportunità”, aggiungono i medici nel comunicato.

    Nella sentenza del 12 aprile 2017, l’Alta corte di Londra aveva stabilito che trasportare il bambino negli Stati Uniti per un trattamento non testato neanche su delle cavie, avrebbe prolungato la sofferenza Charlie senza avere alcuna realistica prospettiva di aiutarlo.

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