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    Oltre cento famiglie altoatesine antivacciniste chiedono asilo all’Austria

    Lo rivela l'attivista no-vax Reinhold Holzer, non nuovo a questo tipo di iniziative. Negli anni Novanta fuggì in Austria perché la Cassazione gli revocò la patria potestà

    Di TPI
    Pubblicato il 9 Giu. 2017 alle 14:48 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 16:44

    Dopo l’approvazione del decreto sull’obbligo di vaccinare i bambini per permetterne l’accesso a scuola, 130 famiglie altoatesine chiederanno asilo alla vicina Austria.

    Non stupisce che si tratti di famiglie di Vipiteno, Bressanone, della val Venosta e della val Pusteria, cioè le zone più vicine al confine. Nella provincia di Bolzano il numero di persone vaccinate è particolarmente basso.

    A dare l’annuncio della fuga oltralpe è stato Reinhold Holzer, attivista antivaccinista. “I genitori hanno già scritto al presidente italiano Mattarella, a quello austriaco Van der Bellen, come anche al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite di Ginevra. Non avveleneremo i nostri bambini”, ha dichiarato all’Ansa.

    L’attivista sostiene che obbligare i genitori a vaccinare i figli costituisca una violazione dei diritti umani. “I vaccini sono una carneficina chimica”, ha detto Holzer.

    Esperto di edilizia biologica, Holzer non è nuovo a questo tipo di iniziative, negli anni novanta infatti fuggì in Austria dopo che la Cassazione gli aveva revocato la potestà genitoriale proprio per non aver vaccinato i propri bambini.

    Fu l’allora presidente della provincia autonoma di Bolzano, Luis Durnwalder a intervenire per permettere il ritorno di Holzer e della sua famiglia in Italia.

    Intanto il 7 giugno il Consiglio provinciale di Bolzano ha approvato una mozione proposta da Andreas Pöder, con i voti favorevoli anche dei Verdi, che chiede “lo stralcio delle misure coercitive previste dal decreto sui vaccini”.

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