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    Niente più carne di cane al ristorante: Hanoi approva il divieto

    Credits: AFP

    Entro il 2021 nella capitale del Vietnam sarà vietato macellare e commerciare la carne dei cani a fini alimentari

    Di Massimo Ferraro
    Pubblicato il 25 Ott. 2018 alle 12:09 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 16:09

    Entro il 2021 nei ristoranti di Hanoi non si potrà più mangiare carne di cane. La capitale del Vietnam ha approvato il divieto di macellazione, commercio e vendita della carne dei cani a fini alimentari. Verrà introdotto gradualmente e diventerà totale tra 3 anni, quando i ristoranti che la servono saranno costretti a chiudere.

    La carne di cane è un prodotto della tradizione culinaria di molti paesi asiatici, compreso quello vietnamita, ma col passare degli anni il consumo si sta riducendo.

    Il primo paese asiatico a imporre un divieto nazionale di questo genere è stato Taiwan nell’aprile del 2017. Il Parlamento approvò una legge per vietare l’uccisione di cani e gatti per l’alimentazione umana: chi non rispetta il divieto rischia multe da 1.500 a 65mila euro e fino a 2 anni di carcere.

    Una misura simile è stata poi votata anche in Corea del Sud, quando il governo ha vietato la macellazione della carne di cane venduta al mercato di Moran – il più grande del paese –, che si trova nella città di Seongnam, alla periferia sudest di Seul.

    Le nuove generazioni stanno abbandonando il consumo di carne di cane e di gatto, sempre meno popolare. Per centinaia di commercianti però è l’unico mezzo di sostentamento.

    Si stima infatti che nella sola città di Hanoi ci siano almeno mille negozi la cui attività si basa sulla vendita della carne di cane e di gatto.

    Non solo, tuttora il 15 per cento dei cani nella capitale vietnamita viene allevato appositamente per essere mangiato.

    L’amministrazione cittadina ha deciso di vietarne il consumo per la pressione dell’opinione pubblica. “Macellare e usare carne di cane e di gatto ha creato obiezioni tra turisti e visitatori stranieri che vivono o visitano Hanoi – ha dichiarato il Comitato popolare di Hanoi – colpendo l’immagine di una capitale civilizzata”.

    Che il turismo abbia giocato un ruolo importante nella decisione, ne è prova anche che a riportarne la notizia sia stata anche la Lonely Planet, la popolare collana di viaggi.

    L’autrice del post però chiarisce: “Non è stata solo l’opinione pubblica a influenzare la decisione. In città, a causa del trasporto dei cani, si sono registrati 5 casi di rabbia quest’anno, tre dei quali si sono rivelati mortali”.

    “Marketing” turistico, volontà del popolo e ragioni sanitarie: un insieme di fattori che hanno portato Hanoi ad abbandonare, alla fine, uno dei piatti tipici della propria cucina. In Cina, Corea del Sud, Nigeria e nel resto del Vietnam rimane un piatto ancora abbastanza semplice da trovare, nonostante sia ovunque sempre meno apprezzato.

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