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    Trasportavano droga in carcere con un piccione viaggiatore, l’animale catturato dagli agenti di sicurezza

    Di Giovanni Macchi
    Pubblicato il 9 Gen. 2023 alle 20:50 Aggiornato il 9 Gen. 2023 alle 20:51

    Sul dorso aveva una sorta di “zainetto” all’interno del quale le guardie del carcere di Abbotsford, nella British Columbia, in Canada, hanno trovato 30 grammi di crystal meth: un piccione viaggiatore, catturato dagli agenti, veniva utilizzato per portare droga all’interno del penitenziario.

    Per il momento le autorità della struttura non sono riusciti a risalire a chi, tra i 500 detenuti, abbia utilizzato lo stratagemma per introdurre sostanze illecite. Negli ultimi anni, gli ufficiali penitenziari avevano  intensificato i controlli sui droni che lanciano oggetti di contrabbando nelle strutture penitenziarie.

    Il mese scorso, un drone ha lanciato un’arma da fuoco nella Mission Institution, un carcere di minima e media sicurezza. John Randle, presidente regionale per il Pacifico dell’Union for Canadian Correctional Officers, ha detto che i detenuti potrebbero tornare quindi a metodi “vecchia scuola” come i piccioni o il “lancio”, inteso come qualcuno che da fuori lancia un pacco oltre le recinzioni sapendo di trovare al di là del muro il destinatario.

    Ai media canadesi un esperto ha riferito di due modi plausibili per usare un piccione per consegnare droghe. Il primo consiste nell’indirizzare l’animale oltre il recinto nella prigione, il secondo nell’addestrare per mesi il volatile a riconoscere la prigione come casa sua.

    Qualcuno avrebbe a quel punto portato l’uccello all’esterno, gli avrebbe fissato il “carico” sul dorso e lo avrebbe rilasciato per farlo ritornare a “casa”.

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