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    Cosa sta succedendo in Burkina Faso, dove si moltiplicano gli attacchi contro i cristiani

    Credit: ISSOUF SANOGO / AFP
    Di Laura Melissari
    Pubblicato il 14 Mag. 2019 alle 11:47 Aggiornato il 9 Set. 2019 alle 19:32

    Burkina Faso news: gli attacchi contro i cristiani | L’attentato a Dablo | Sahel, teatro di incertezze e conflitto

    Il Burkina Faso è stato teatro di violenti attacchi negli ultimi mesi. L’ultimo, in ordine di tempo, oggi 14 maggio 2019, quando quattro cattolici che trasportavano una statua della Vergine Maria in una processione sono stati uccisi da alcuni uomini armati nella regione centro-settentrionale del Burkina Faso.

    L’attacco è avvenuto sulla strada tra Singa, nella provincia di Bam, e Kayon.

    Solo due giorni fa domenica 12 maggio 2019, un prete e 5 fedeli sono stati uccisi durante la Messa, a Dablo, nel nord del paese.

    Nel paese africano del Sahel si stanno moltiplicando gli attacchi contro le comunità cristiane e il terrorismo jihadista in generale.

    Ma cosa sta succedendo nel paese, e nella regione del Sahel?

    Burkina Faso News | Cosa è successo nell’attacco contro una chiesa a Dablo

    Alle 9 di domenica 12 maggio la messa era appena iniziata nella parrocchia del Beato Isidore Bakania a Dablo, nel nord del Paese, quando un commando di 20 jihadisti, arrivato a bordo di moto, ha circondato la chiesa.

    L’obiettivo era proprio il sacerdote burkinabè, Abbé Siméon Yampa, 34 anni, incaricato del dialogo interreligioso nella sua diocesi.

    I terroristi lo hanno rincorso e gli hanno sparato. In seguito il commando ha fatto sdraiare i fedeli a terra, e ne ha uccisi 5, a freddo.

    I terroristi poi “dato fuoco alla chiesa, incendiato negozi e un bar, per poi assaltare un ambulatorio e dare alle fiamme anche questo”, ha raccontato il sindaco di Dablo, Ousmane Zongo.

    Il panico e il terrore si sono impadroniti dei cittadini, che si sono barricati in casa.

    Oggi, le forze militari e di polizia armate di fucili d’assalto pattugliano le strade che portano alle chiese e presidiano gli edifici religiosi.

    Burkina Faso | Sahel, teatro di incertezze e conflitto

    Il contesto politico e interno del Burkina Faso è influenzato da quello della regione in cui si trova: il Sahel, un’area in cui in pochi mesi si è registrata una ripresa significativa dei conflitti intercomunitari e del terrorismo di matrice jihadista.

    Secondo uno studio di IHS Markit, negli ultimi tre anni è stato registrato un forte aumento del terrorismo jihadista nei sei paesi della regione: Burkina Faso, Ciad, Mali, Mauritania, Niger e Nigeria. Tra il 2015 e il 2018, il numero complessivo di attentati è cresciuto in quest’area del 80,2%, mentre le vittime sono aumentate del 62,5%.

    Dal 2014, la Francia ha schierato 4.500 militari nella zona del Sahel, nel quadro dell’operazione anti-jihadista Barkhane – in collaborazione con i paesi del G5 Sahel (Burkina Faso, Ciad, Mali, Mauritania e Niger). Gli attacchi terroristici di organizzazioni come Ansaroul islam, lo Stato islamico del grande Sahara, o il Gruppo di sostegno all’islam e ai musulmani che dal 2015, nel solo Burkina Faso, hanno provocato almeno 350 morti.

    “La regione del Sahel costituisce una priorità strategica per l’Ue ed i suoi stati membri”, ha affermato recentemente il Consiglio Ue.

    I ministri della Ue sono impegnati per valutare in che modo valutare come intensificare l’impegno a lungo termine e il sostegno dell’Unione nei confronti della regione.

    Le sfide della Ue nella regione riguardano la sicurezza, l’espansione della minaccia terroristica, la violenza estremista e la criminalità organizzata, compresa la tratta degli esseri umani e anche i cambiamenti climatici che producono effetti negativi sulle risorse naturali e alimentano i conflitti locali.

    In questo articolo dal titolo: Il Sahel è il nuovo terreno di scontro tra Occidente e jihadisti?, TPI ha fatto un lungo e articolato approfondimento sul tema del terrorismo jihadista.

    Burkina Faso news | Gli attacchi contro le comunità cristiane

    L’attacco di Dablo ha generato reazioni di solidarietà nel mondo cristiano. “Il Santo Padre ha appreso con dolore la notizia dell’attacco alla chiesa a Dablo, in Burkina Faso. Prega per le vittime, per i loro familiari e per tutta la comunità cristiana del Paese”, ha riferito il direttore della sala stampa vaticana Alessandro Gisotti.

    “Don Simeon Yampa era una persona umile, obbediente e pieno d’amore, amava i suoi parrocchiani, fino al sacrificio finale”, ha scritto Theophile Nare, vescovo di Kaya.

    Non si tratta del primo attacco contro chiese cristiane. Negli ultimi mesi i jihadisti del paese hanno seminato terrore, fino ad arrivare a massacrare religiosi e fedeli durante le funzioni religiose della domenica.

    Il 28 aprile a Silgadji, nella provincia di Soum, un pastore protestante era stato assassinato insieme a cinque fedeli. A febbraio, un sacerdote spagnolo e quattro doganieri erano stati uccisi in un attacco jihadista nella parte orientale del Burkina Faso.

    E ancora, don Joel Yougbaré, parroco di Djibo, è scomparso nel nord del Paese domenica 17 marzo.

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