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    Bulgaria, un’altra elezione senza vincitori: ipotesi governo di minoranza del comico Slavi Trifonov

    Il conduttore e noto intrattenitore televisivo bulgaro Slavi Trifonov, leader del movimento anti-establishment "C'è un certo popolo". Credit: EPA/VASSIL DONEV/ANSA

    Il movimento anti-establishment "C'è un certo popolo" (ITN) del popolare intrattenitore bulgaro è arrivato secondo di un soffio alle elezioni dell'11 luglio, le seconde organizzate in tre mesi in Bulgaria. Trifonov prova così a risolvere lo stallo politico in cui è caduta Sofia

    Di Andrea Lanzetta
    Pubblicato il 12 Lug. 2021 alle 12:34

    Lo stallo politico in cui è caduta la Bulgaria pare destinato a proseguire dopo un’altra elezione conclusa senza alcun chiaro vincitore, come già accaduto con il voto di aprile. Eppure qualcosa sembra muoversi, con lo straordinario risultato del movimento anti-establishment “C’è un certo popolo” (ITN) del popolare cantante, comico e conduttore televisivo Slavi Trifonov, che potrebbe portare alla formazione di un governo di minoranza a Sofia.

    Nessun partito presentatosi alle consultazioni di domenica 11 luglio 2021 è riuscito a conquistare una maggioranza in grado di formare un nuovo esecutivo in solitaria, mentre il vero vincitore del voto è l’astensione. L’ITN di Slavi Trifonovnon è riuscito (anche se di pochissimo) a strappare il primato al partito di centrodestra GERB, guidato dall’ex primo ministro Boyko Borisov, in un’elezione in cui alle 16:00 di ieri l’affluenza si era fermata al 27,2 per cento e che complessivamente, secondo le proiezioni di Gallup, non dovrebbe superare il 38,4 per cento.

    Secondo i dati citati stamane dalla tv pubblica bulgara BNT, con il 95,22 per cento delle schede scrutinate, il partito di Boyko Borisov ha raccolto il 23,91 per cento dei voti, mentre l’ITN di Slavi Trifonovha conquistato il 23,66 per cento. Terzi i socialisti del BSP con il 13,63 per cento, capaci di superare di poco la coalizione europeista di centrodestra Democratic Bulgaria, ferma al 12,55 per cento, e i centristi del Movimento per i Diritti e le Libertà che curano gli interessi delle minoranze, soprattutto quella turca, arrivato al 10,59 per cento. Sesta e ultima lista a entrare in parlamento, il partito anti-corruzione Stand Up! Mafia, Get Out! (ISMV), che ha guadagnato il 5,04 per cento, superando la soglia di sbarramento del 4 per cento prevista dalla legge elettorale bulgara.

    Due elezioni in tre mesi

    Il voto anticipato era stato indetto in Bulgaria a seguito delle precedenti elezioni di aprile, in cui nessun partito era riuscito a raccogliere abbastanza voti per formare una maggioranza in Parlamento, estromettendo di fatto Boyko Borisov dalla carica di primo ministro e obbligando il presidente Rumen Radev ad affidare il governo ad interim al generale Stefan Yanev.

    Tre mesi fa, il partito di centrodestra GERB aveva ottenuto la maggioranza relativa, conquistando il 26,2 per cento dei voti, senza però riuscire a formare alcuna coalizione. Una situazione molto simile a quella venutasi a creare con le ultime consultazioni, che però hanno visto crescere i consensi del partito di Slavi Trifonov e dei movimenti anti-corruzione DB e ISMV.

    Rispetto alle consultazioni del 4 aprile 2021, l’ITN è passato dal 17,7 a quasi il 24 per cento, la coalizione DB dal 9,5 a oltre il 12,5 per cento e l’ISMV dal 4,65 a oltre il 5 per cento. Non sorprende quindi che in un post su Facebook, il leader dell’ITN abbia descritto il voto come “un buongiorno per la democrazia bulgara” che avrebbe assistito “alle elezioni più libere e giuste di sempre”.

    Questo aveva portato molti commentatori a ipotizzare che la chiave per la soluzione della crisi in corso a Sofia potesse trovarsi proprio in un’alleanza tra queste tre formazioni. Tuttavia, un’eventuale coalizione dell’ITN di Slavi Trifonov con Democratic Bulgaria e Stand Up! Mafia, Get Out! non avrebbe comunque superato la maggioranza, fermandosi poco sotto il 42 per cento. Ma gli ultimi sviluppi sembrano andare in un’altra direzione.

    Un governo di minoranza

    Il comico sembra intenzionato a provarci: in un videomessaggio pubblicato su Facebook, Slavi Trifonov ha annunciato l’intenzione di formare un governo di minoranza guidato dall’economista Nikolay Vasilev, già vice premier e tre volte ministro in due governi dei primi anni Duemila, un profilo che si adatta perfettamente al primo ministro ideale descritto dal conduttore televisivo in un’intervista concessa a giugno a Le Monde.

    La notizia era già trapelata dalle colonne del quotidiano locale 24 Chasa, tra i più letti in Bulgaria, e confermata dall’emittente pubblica BNT 1. L’idea iniziale di formare un esecutivo appoggiato in parlamento dall’ITN, da Democratic Bulgaria e da Stand Up! Mafia, Get Out!, cercando poi di volta in volta l’appoggio sui singoli provvedimenti degli altri partiti, soprattutto dei centristi del Movimento per i Diritti e le Libertà, è però tramontata.

    Il comico ha infatti affermato che l’ITN “non formerà una coalizione con nessun partito, ma si assumerà la responsabilità politica di formare un governo indipendente“. “L’esecutivo – ha detto Slavi Trifonov nel videomessaggio pubblicato sui social in cui ha annunciato anche i nomi dei futuri ministri – sarà composto da esperti con una serie di priorità”.

    Il primo ostacolo si pone però proprio alla nascita del nuovo governo, che dovrebbe contare sull’astensione delle altre sigle presenti in Parlamento al momento del voto di fiducia. Un obiettivo realizzabile solo con l’appoggio degli principali partiti ormai stufi del “regno” del tre volte premier Boyko Borisov, che in questo caso vedrebbe crollare ogni chance di tornare al potere a Sofia in tempi brevi.

    La caduta di Boyko Borisov

    Il partito GERB ha guidato il governo bulgaro per la maggior parte dell’ultimo decennio. Politico esperto, ex vigile del fuoco e guardia del corpo, Boyko Borisov è riuscito a imporsi come alleato affidabile dell’Occidente e in seno all’Unione europea, entrando nel Partito popolare europeo, a cui appartengono anche la cancelliera tedesca Angela Merkel e la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.

    Proprio i fondi inviati dall’Ue in Bulgaria sono al centro della contesa politica, costituendo il principale argomento degli scandali di corruzione che tanta indignazione hanno suscitato nel Paese, alimentando la nascita e il successo di movimenti come l’ITN di Slavi Trifonov, Democratic Bulgaria e di partiti anti-corruzione come Stand Up! Mafia, Get Out!

    Se Boyko Borisov è riuscito a superare la tempesta politica alimentata durante lo scorso anno dalle proteste anti-governative, la popolarità del GERB ha invece subito un duro colpo alla vigilia del voto di ieri dopo le ammissioni dell’attuale governo ad interim sulla crisi ereditata dal partito di centrodestra, coinvolto in vari scandali legati all’abuso di fondi statali e addirittura nell’intercettazione di personaggi politici di opposizione.

    Inoltre, il mese scorso il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha imposto una serie di sanzioni contro alcuni faccendieri bulgari e decine di società ad essi collegate per il loro presunto coinvolgimento in diversi casi di corruzione. Il governo tecnico attualmente in carica da metà maggio ha poi accusato l’esecutivo di Boyko Borisov di aver speso miliardi di lev di denaro dei contribuenti senza procedure di appalto trasparenti.

    Ed è proprio questo che Slavi Trifonov intende combattere. Il programma dell’ITN punta infatti a “liberare il Paese dalle élite politiche e dai politici corrotti”. Definito inizialmente un “populista”, il comico sostiene invece di ispirarsi a modelli politici come Margaret Thatcher, Ronald Reagan ed Emmanuel Macron, dicendosi un europeista.

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