Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Esteri
  • Home » Esteri

    Banksy si è “scusato” con i palestinesi a nome del Regno Unito in un evento a Betlemme

    L'artista ha organizzato un party in cui una caricatura della regina Elisabetta "firmava" un graffito di scuse in occasione del centenario della Dichiarazione Balfour

    Di Clarissa Valia
    Pubblicato il 3 Nov. 2017 alle 19:41 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 21:13

    Banksy lascia di nuovo il segno, ma stavolta non soltanto impresso su un muro. In occasione del centenario della Dichiarazione Balfour, con cui la Gran Bretagna favorì la costituzione di un focolare nazionale per il popolo ebraico in Palestina, l’artista britannico ha organizzato un ironico party commemorativo a Betlemme, proprio di fronte al Walled Off, l‘albergo che lo street artist ha inaugurato il marzo scorso.

    Questa notizia puoi leggerla direttamente sul tuo Messenger di Facebook. Ecco come

    Banksy non era ovviamente presente alla celebrazione da lui stesso organizzata, dal momento che la sua reale identità continua a rimanere sconosciuta.

    L’evento, a cui erano invitati esclusivamente bambini palestinesi, si è aperto con una tavolata imbandita di dolci e torte dai colori della Union Jack, la bandiera del Regno Unito, e si è concluso con la comparsa di una donna travestita da regina Elisabetta che ha svelato la scritta “Er… sorry” sul Muro, eretto da Israele.

    Il “graffio” dell’artista esprime un duplice significato, il più immediato “ehm…scusate”, o il più ragionato “la regina si scusa”. Le due lettere ER in caratteri maiuscoli, infatti, se seguite dalla numerazione romana II, indicano il nome in codice di Sua Maestà (Elizabeth Regina).

    Le scuse sono “per un secolo di confusione e conflitti” iniziato il 2 novembre 1917, giorno in cui Lord Rothschild, rappresentate della comunità ebraica della Gran Bretagna e referente del movimento sionista, ricevette dall’allora ministro degli esteri inglese Arthur Balfour la lettera che dichiarava l’appoggio inglese alla nascita del “focolare ebraico” in Palestina, ai tempi sotto il dominio turco.

    L’artista ha organizzato questa cerimonia informale e scherzosa di scuse in risposta alle più serie e ufficiali celebrazioni svoltesi ieri, giovedì 2 novembre, a Londra, con la premier Theresa May e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.

    Non è la prima volta che Banksy dedica i suoi lavori alla questione palestinese. In una delle sue ultime incursioni nei territori occupati, il writer ha realizzato il celebre murale di una bambina che riesce a superare le barriere territoriali tenendo in mano dei palloncini.

    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version