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    L’ong che insegna alla donne analfabete a diventare ingegneri solari

    L'organizzazione indiana Barefoot College punta sullo sviluppo delle comunità rurali insegnando a madri e nonne dei paesi meno sviluppati come produrre energia pulita

    Di TPI
    Pubblicato il 10 Ott. 2016 alle 15:00 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 23:18

    Le persone che vivono senza elettricità nel mondo sono 1,2 miliardi. Portare la corrente elettrica a tutti sembra impossibile, ma un’organizzazione indiana ha deciso di provarci partendo da un’idea particolarmente originale: insegnare a donne analfabete o semianalfabete di mezza età, provenienti da villaggi rurali di tutto il mondo, come diventare ingegneri solari.

    Zafitsiha vive a Tsaratanana, in Madagascar, dove circa l’85 per cento della popolazione non ha accesso all’energia elettrica. Da marzo a ottobre del 2013 lei e altre due donne del villaggio sono partite per frequentare un corso al Barefoot College di Tilonia, una città nello stato desertico del Rajasthan, nel nordovest dell’India.

    Era la prima volta che Zafitsiha prendeva l’aereo. Per sei mesi è stata lontana da casa, dove ha lasciato due figli e due nipoti, per destreggiarsi tra schemi e difficili lezioni.

    Tre anni dopo il suo ritorno, Zafitsiha ha raccontato la sua storia ai giornalisti di Der Spiegel, dicendo di essere riuscita a cambiare più cose a Tsaratanana di quanto avrebbe mai immaginato.

    Il Barefoot College (letteralmente “Università dei piedi scalzi”) è un’ong indiana che si basa sul principio per cui è meglio risolvere i problemi locali a livello locale. Quando interviene su un territorio, la squadra instaura rapporti con gli anziani del posto, che aiutano a identificare le future tirocinanti e a rendere effettivo il sostegno dell’organizzazione alla comunità.

    Le tirocinanti sono donne analfabete o semianalfabete che mantengono un forte radicamento nelle loro comunità. Dopo essersi formate, le donne tornano nei loro villaggi, dove forniscono gruppi di 50 capanne con unità solari e garantiscono la loro manutenzione. Sono le stesse comunità a garantire la copertura dei costi.

    L’organizzazione cerca in questo modo di combattere la cosiddetta “povertà energica” e tutto ciò che essa comporta. Solo con l’elettricità, infatti, gli adulti sono in grado di lavorare di notte, i medici possono svolgere operazioni chirurgiche senza ricorrere alla luce delle torce e le medicine possono essere conservate in frigorifero.

    Al tempo stesso, l’organizzazione mira a rafforzare il ruolo delle donne nelle loro comunità, in cui spesso sono gli uomini a prendere decisioni importanti e avere il controllo del denaro. Per questa ragione Barefoot College offre corsi di formazione esclusivamente alle donne. In tal modo, queste possono diventare indipendenti economicamente e divenire un modello per le altre donne.

    Florentine ha 42 anni e ha raggiunto il Barefoot College dall’America centrale nel 2014. È originaria del villaggio di Santa Teresa, nel distretto di Toledo, in Belize. In un’intervista ad Al Jazeera ha detto che prima di iniziare il tirocinio al Barefoot College la sua vita ruotava intorno alle piantagioni di mais e manioca. “Non avevo idea di cosa fosse un pannello solare o che il sole potesse produrre energia elettrica”, ha detto, “ma ora posso sistemare un pannello solare”. 

    Dal 2003 ad oggi Barefoot College sostiene di aver fornito energia elettrica a più di mezzo milione di famiglie in un totale di 72 paesi tra Africa, Medio oriente, Asia e America Latina. Gli ingegneri solari formati dai suoi corsi vengono spesso chiamati a insegnare ad altre donne in tutto il mondo.

    L’idea è quella di creare un effetto valanga che attivi un cambiamento di vasta portata nei paesi più poveri del mondo. Entro la fine del 2017 l’organizzazione vuole arrivare a fornire energia elettrica a un milione di abitazioni. Negli anni successivi vuole portare l’elettricità a intere regioni. L’obiettivo, come dice Meagan Fallone, responsabile della strategia globale a Barefoot College, è quello di introdurre un “cambiamento sistemico”.

    Qui sotto, l’intervento di Meagan Fallone al TEDxLivermore nel 2012:

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