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    “Aiutiamoli nella grotta loro”: 5 motivi per cui i bambini thailandesi non vanno salvati

    Un immagine del ritrovamento dei dodici bambini intrappolati nella grotta

    Un articolo ironico di Medium raccoglie 5 ragioni per cui i 12 bambini intrappolati nella grotta in Thailandia non andrebbero salvati

    Di Clarissa Valia
    Pubblicato il 8 Lug. 2018 alle 08:10 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 16:26

    Aggiornamento 8 luglio: È ufficiale: la missione di salvataggio dei 12 ragazzi, e del loro allenatore, intrappolati nella grotta in Thailandia ha avuto inizio. Lo hanno confermato le autorità nelle prime ore del mattino di domenica 8 luglio 2018. Segui tutte le ultime news in diretta.

    È dal 23 giugno che una squadra di calcio di dodici bambini e il loro allenatore sono intrappolati nella grotta di di Tham Luang Nang Non, nel nord della Thailandia. Qui tutti gli aggiornamenti.

    La vicenda sta tenendo il mondo con il fiato sospeso, il loro salvataggio è una corsa contro il tempo. Nella grotta l’ossigeno è calato del 15 per cento, ben al di sotto del 21 per cento solitamente presente nell’aria.

    Anche il magnate Elon Musk ha inviato un team di esperti delle proprie aziende per aiutare la Marina thailandese nelle operazioni di soccorso. Qui il piano studiato dagli ingegneri che lavorano con il fondatore di Tesla e Space X per salvare i bambini.

    Un articolo ironico di Medium raccoglie 5 ragioni per cui i bambini thailandesi non andrebbero salvati, visto e considerato che, relativamente alla “storia che sta andando forte in questi giorni” (quella dei bambini ‘vietnamiti’ rimasti intrappolati in una grotta durante una gita), “tutte le testate giornalistiche sono allineate sul pezzo…e la stampa italiana sa che con le tragedie si vendono i giornali e si fanno click, ma nessuno ha fatto le ‘domande giuste’.”

    Ecco dunque 5 ragioni per cui i bambini thailandesi non vanno salvati:

    Le foto che ritraggono i bambini sorridenti 

    I giornali hanno pubblicato foto e video che mostrano i giovani ragazzi della squadra di calcio che sorridono, “i bambini sono in buona salute e sorridenti, se stai per morire non sorridi”, sostengono sul web.

    Come sono entrati nella grotta possono anche uscirci

    “Il percorso per tornare all’uscita non è difficile come vogliono farci credere. Se sono entrati passeggiando possono anche uscire. Oh, ci sono tratti allagati? Beh nuotare sott’acqua non è particolarmente complicato, anzi, è una pacchia”.

    Aiutamoli dove stanno

    “Questi bambini ed il loro accompagnatore vanno recuperati per forza? Forse avevano bisogno di aiuto, e mi sembra che gli siano stati portati già più volte cibo ed acqua, ma nessuno riesce a spiegarmi perché vanno assolutamente recuperati. Aiutiamoli dove stanno”.

    La vicenda è stata studiata per attirare i turisti

    Chi paga il team di soccorritori che da oltre dieci giorni sta tentando di salvare i bambini? E da chi è gestito il team?

    “Cosa ne guadagnano? Ed inoltre, come facciamo a sapere che non siano complici delle agenzie turistiche che sanno che questa storia porterà grande visibilità?”.

    C’è davvero bisogno di salvare questi bambini? Il tasso di natalità della Cambogia è tra i più alti del mondo, si può tranquillamente dire che tra neonati, ragazzini ed adolescenti ci sia una vera e propria invasione. Dodici bambini in meno non cambiano nulla, e lo dico da Padre di famiglia.

    Le immagini che la stampa ci mostra sono false  

    “Come facciamo a sapere che le immagini che ci arrivano sono vere? È il 2018, ci sono tecniche di computer-generated-imagery (CGI) che possono ricreare qualsiasi scena, come nei film. Oppure potrebbe essere tutto girato, al sicuro, in studio. Come ha fatto la NASA con l’allunaggio, per capirci. Siete sicuri che sia tutto vero?”.

    Solo di qualche giorno fa è la drammatica e spaventosa bufala che circolava sul web in cui si sosteneva che la foto dei tre bambini migranti restituiti morti dal mare fosse un fotomontaggio. “La foto del bambino migrante morto è una messa in scena delle Ong di Soros”: ecco la nuova bufala negazionista.

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