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    Un’auto con a bordo 7 bombole di gas è stata trovata vicino a Notre Dame, a Parigi

    Le bombole non erano collegate a un detonatore, ma la polizia ha fatto sapere che il proprietario dell’auto era nella lista dell’intelligence dei soggetti radicalizzati

    Di TPI
    Pubblicato il 7 Set. 2016 alle 16:39 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 00:40

    Un’auto con sette bombole di gas all’interno è stata trovata nella notte tre sabato e domenica 4 settembre nei pressi della cattedrale di Notre Dame, a Parigi. Al momento del ritrovamento le quattro frecce dell’auto stavano lampeggiando e all’interno gli agenti hanno trovato alcuni volantini scritti in arabo e le bombole, che tuttavia non erano collegate a nessun detonatore.

    Il nome proprietario della Peugeot 607, alla quale era stata rimossa la targa, era nella lista dei servizi di intelligence francesi dei soggetti radicalizzati. È stato fermato dalle autorità che lo hanno rilasciato dopo averlo interrogato

    Martedì 6 settembre, invece, una coppia di persone di 34 e 29 anni è stata arrestata in un’autostrada nel sud della Francia in connessione al ritrovamento dell’auto. La polizia ha fatto sapere che sono ancora sotto custodia.

    Secondo le autorità francesi, probabilmente i sospetti stavano conducendo una prova per verificare le misure di sicurezza adottate nelle vicinanze di una delle principali attrazioni turistiche della capitale, la chiesa di Notre Dame, che ogni anno attrae circa 13 milioni di visitatori.

    Florence Berthout, la sindaca del Quinto Arrondissement, il quartiere dove era parcheggiata l’auto, ha dichiarato che il caso ha rivelato la necessità di non abbassare la guardia e anzi aumentare il numero di poliziotti che pattugliano le strade della capitale francese.

    La Peugeot, infatti, è rimasta parcheggiata almeno due ore in una zona dove è severamente vietata la sosta.

    La Francia si trova ancora in una situazione di massima allerta dopo la serie di attentati rivendicati dall’Isis che negli ultimi diciotto mesi hanno colpito la nazione, causando la morte di oltre duecento persone.

    Dopo gli attacchi di Parigi nel novembre 2015 le autorità hanno dichiarato lo stato d’emergenza, che un anno dopo rimane ancora in vigore e fornisce alla polizia maggiori poteri nelle indagini e negli arresti.

    Tuttavia, dopo l’altro sanguinoso attentato di Nizza del 14 luglio, è ancora acceso il dibattito sull’efficacia delle misure di sicurezza fin qui adottate.

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