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    Un attentato suicida ha colpito una moschea in Camerun

    Alcune donne camerunensi piangono la perdita dei propri cari a seguito di un attacco terroristico. Credit: Reuters

    L'attentatrice si è fatta esplodere in un luogo di culto islamico nel nord del paese, uccidendo almeno cinque persone

    Di Andrea Lanzetta
    Pubblicato il 13 Set. 2017 alle 18:43 Aggiornato il 9 Set. 2019 alle 19:22

    Nel Camerun settentrionale, una ragazza si è fatta esplodere all’ingresso di una moschea, uccidendo cinque persone. A riferirlo è stata l’agenzia di stampa Reuters che cita fonti militari locali.

    L’attacco è riconducibile al gruppo terroristico Boko Haram, molto attivo nella regione tra il Camerun settentrionale, la Nigeria, il Ciad e il Niger.

    L’attentatrice, che non aveva più di 13 anni, ha portato a termine l’attacco nella moschea di Sanda-Wadjiri nella città settentrionale di Kolofata, vicina al confine con la Nigeria.

    “L’attentato è avvenuto tra le cinque e le sei, durante la preghiera del mattino” ha detto a Reuters il governatore della regione Midjiyawa Bakary.

    “I fedeli erano inginocchiati per la preghiera, quando è avvenuta l’esplosione”, ha aggiunto Bakary. “L’attacco ha ucciso cinque persone, compresa l’attentatrice”.

    Al momento non si conosce il nome della ragazza, né alcun gruppo ha ancora rivendicato l’attentato, ma la modalità di esecuzione ricorda alle autorità il barbaro uso di bambini e ragazzi da parte del gruppo Boko Haram per compiere attacchi terroristici.

    Il gruppo jihadista nigeriano, al momento diviso in almeno due fazioni, ha combattuto per quasi un decennio di far imporre uno stato autonomo di ispirazione islamica nella regione del lago Ciad, tra Nigeria, Camerun, Niger e Ciad.

    Le forze armate alleate provenienti dai quattro paesi colpiti dal gruppo terroristico sono riuscite a riconquistare gran parte del territorio una volta controllato da Boko Haram, ma per tutta risposta il gruppo ha cominciato a disperdersi nei boschi e nelle campagne e a intensificare gli attacchi contro i civili.

    La foresta di Sambisa, ad esempio, tra la città nord orientale nigeriana di Maiduguri e il confine con Camerun e Ciad, è uno dei nascondigli preferiti degli uomini e delle donne di Boko Haram.

    L’organizzazione umanitaria Amnesty International aveva denunciato la settimana scorsa che il gruppo terroristico aveva ucciso almeno 381 civili in Nigeria e Camerun, più del doppio rispetto ai cinque mesi precedenti.

    Di queste vittime, 158 sono decedute soltanto in Camerun, paese identificato da Amnesty come quello in cui gli attacchi suicidi sono aumentati maggiormente negli ultimi mesi.

    L’ultimo di questi, il più sanguinoso, è stato quello che ha colpito il mercato cittadino di Waza, dove nel mese di luglio due diversi attentatori suicidi hanno ucciso 16 persone.

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