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    L’attacco dell’Isis nel deserto del Sinai, 13 poliziotti uccisi

    Secondo i militanti jihadisti, un attentatore suicida avrebbe fatto esplodere un’auto uccidendo 13 membri delle forze dell’ordine presso un posto di blocco

    Di TPI
    Pubblicato il 20 Mar. 2016 alle 16:11 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 22:16

    L’Isis ha rivendicato la responsabilità di un attacco esplosivo
    effettuato presso un posto di blocco nella città di El-Arish, nella penisola
    egiziana del Sinai, che ha provocato la morte di almeno 13 agenti di polizia.

    Secondo i militanti jihadisti, un attentatore suicida avrebbe
    fatto esplodere un’auto uccidendo i membri delle forze dell’ordine, le cui
    vittime sono ormai centinaia da quando il presidente Morsi è stato destituito
    nel 2013.

    Il ministero degli Interni egiziano ha dichiarato che
    l’attacco ha colpito il posto di blocco di Safa, nel nord del Sinai, e testimoni
    hanno riferito di aver udito una forte esplosione.

    Le forze governative hanno successivamente ucciso cinque dei
    militanti responsabili dell’attacco, secondo quanto riportato i funzionari.

    In una dichiarazione su Twitter, il sedicente Stato Islamico
    ha sostenuto che l’attacco è “parte di una serie di operazioni in risposta
    all’umiliazione e alla perquisizione delle donne musulmane ai posti di
    blocco”.

    L’Isis ha anche dichiarato di essere responsabile del
    bombardamento di un aereo di linea russo sopra al Sinai nel mese di ottobre,
    che uccise tutte le 224 persone a bordo.

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