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    L’attacco in Pakistan della domenica di Pasqua

    Il Pakistan ha proclamato tre giorni di lutto per la morte di 72 persone, tra cui 29 bambini, a Lahore, dove un attentatore suicida si è fatto esplodere in un parco

    Di TPI
    Pubblicato il 28 Mar. 2016 alle 12:01 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 16:51

    Il Pakistan ha proclamato tre giorni di lutto per la morte di almeno 72 persone, tra cui 29 bambini, a Lahore, dove un attentatore suicida talebano si è fatto esplodere in un parco pubblico. 

    Il gruppo talebano Jamaat-ul-Ahrar ha fatto sapere che l’obiettivo dell’attacco erano i cristiani che ieri celebravano la Pasqua. Anche numerosi musulmani sono morti nell’attacco. L’esercito pakistano sta dando la caccia ai militanti talebani del gruppo. 

    Almeno 300 persone sono rimaste ferite, e il bilancio è destinato a salire. Il parco era più affollato del solito, essendo la domenica di Pasqua. 

    Il primo ministro Nawaz Sharif ha visitato alcuni dei feriti in ospedale e ha incontrato i funzionari di sicurezza per pianificare una risposta. L’esplosione ha colpito il cancello principale del parco Gulshan-e-Iqbal in prima serata, a breve distanza dal parco giochi per bambini.

    L’attacco suicida del parco Gulshan-e-Iqbal di Lahore è stato il più sanguinoso attentato contro i cristiani del Pakistan dal 2013, quando a Peshawar vennero uccise più di 80 persone in una chiesa. 

    Molti credono che dietro l’attacco ci siano anche altri motivi: il 27 marzo era il termine fissato da un’alleanza di più di 30 gruppi religiosi per far sì che il governo provinciale del Punjab ritirasse una nuova legge sui diritti delle donne a cui i religiosi si oppongono.

    Il governo del Punjab, di cui Lahore è la capitale, ha dichiarato lo stato di emergenza nella città e tre giorni di lutto. Le scuole e mercati della provincia sono stati chiusi. Lahore è una delle città più liberali e ricche del Pakistan. 

    Un portavoce di Jamaat-ul-Ahrar, Ehsanullah Ehsan, ha detto che il gruppo ha voluto inviare un messaggio al primo ministro Nawaz Sharif dicendo che i talebani “sono entrati Lahore” e ha minacciato ulteriori attacchi.

    Jamaat-ul-Ahrar ha svolto diversi altri attacchi contro i civili e le forze di sicurezza pakistane negli ultimi mesi. 

    I cristiani in Pakistan rappresentano circa l’1,6 per cento della popolazione e sono la seconda più grande minoranza in Pakistan dopo gli indù. 

    La maggior parte di loro si trova a Karachi, ma anche nel Punjab, nella città di Lahore e Faisalabad, e nella provincia di Khyber Pakhtunkhwa in particolare nella città di Peshawar.

    Molti cristiani pakistani sono i discendenti di una bassa casta indù che si era convertita al cristianesimo sotto il Raj britannico. 

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