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    Una bomba ha ucciso almeno quattro soldati in Turchia

    Credit: Afp

    L'attacco, portato a termine dal Pkk, avviene proprio nel giorno in cui il presidente turco Erdogan è in visita di stato in Iran per discutere della crisi regionale innescata dal referendum per l'indipendenza del Kurdistan iracheno

    Di Andrea Lanzetta
    Pubblicato il 4 Ott. 2017 alle 09:50 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 21:26

    Una bomba fatta detonare da alcuni miliziani curdi ha ucciso almeno quattro soldati turchi e ne ha feriti altri quattro nel sud-est del paese, al confine con l’Iran.

    A riferirlo è stata l’agenzia di stampa Reuters, che cita il quotidiano locale turco Hurriyet.

    L’esplosione è avvenuta nel distretto di Yuksekova, nella provincia di Hakkari. In quest’area, l’esercito turco ha inviato alcune unità militari dotati di veicoli corazzati per dare la caccia ai miliziani del partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk).

    Il governo turco, gli Stati Uniti e l’Unione europea considerano questo movimento un’organizzazione terroristica. I miliziani appartenenti al Pkk lottano da anni contro le forze di Ankara per raggiungere l’indipendenza del Kurdistan.

    Oltre 40mila persone sono state uccise da quando questo partito è insorto contro il governo turco nel 1984. Agli inizi degli anni 2000, proprio l’amministrazione Erdogan riuscì a negoziare un tregua con i miliziani del Pkk, ma il collasso del processo di pace tra Ankara e i separatisti ha portato alla fine del cessate il fuoco nel luglio 2015.

    Da allora migliaia di persone sono morte negli scontri tra le forze turche e quelle del Pkk, soprattutto nelle aree meridionali del paese.

     

    L’attentato è avvenuto proprio nel giorno in cui il presidente turco Erdogan si recherà in visita di stato in Iran, insieme a una nutrita delegazione militare, per discutere della crisi regionale innescata dal referendum sull’indipendenza del Kurdistan iracheno, tenutosi il 25 settembre.

     

    In Turchia e in Iran vivono infatti diverse comunità curde e i due paesi sono tradizionalmente ostili a ogni tipo di aspirazione autonomista e indipendentista.

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