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    Attacco a Kabul

    I talebani hanno preso d'assalto la sede dell'Oim. Due guardie sono state uccise, mentre una funzionaria italiana è rimasta ferita

    Di Michele Teodori
    Pubblicato il 27 Mag. 2013 alle 10:08 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 22:00

    Un gruppo di militanti talebani, tra cui un attentatore suicida, hanno attaccato la base dell’Oim (Organizzazione Internazionale per la Migrazione) venerdì scorso. Dopo diverse ore di combattimenti un poliziotto afgano, una guardia di sicurezza nepalese e cinque dei talebani sono morti, mentre quattro funzionari dell’Organizzazione Internazionale per la Migrazione sono rimasti feriti, tra cui una donna italiana gravemente ustionata da una granata.

    La funzionaria italiana è Barbara De Anna, in Afghanistan dal 2010. Ha riportato ustioni di secondo grado sul 90 per cento del corpo. Inizialmente curata nell’ospedale di Emergency, De Anna è stata poi ricoverata nell’ospedale militare di Bagram e da lì trasferita nella base militare americana di Ramstein, in Germania. La Farnesina riporta le sue condizioni come “serie ma stabili“.

    L’attacco alla struttura utilizzata dall’Oim, la cui sede si trova in un quartiere di lusso di Kabul, è un’operazione relativamente poco comune da parte dei talebani. L’Oim è un’organizzazione intergovernativa con sede a Ginevra. Agisce in Afghanistan affiliata alle Nazioni Unite per assistere i migranti che fanno ritorno nel Paese dopo il conflitto così come gli sfollati interni.

    Il portavoce dei talebani Zabiullah Mujahid ha rivendicato l’attacco, contro quella che ritengono la sede di un gruppo di addestratori della Cia per le forze di polizia afgane.

    Gli insorti hanno scatenato un’ondata di attentati in tutto il Paese mettendo alla prova la capacità delle forze di sicurezza afgane di rispondere efficacemente. La maggior parte della coalizione militare guidata dagli Stati Uniti (100 mila soldati della Nato) lascerà l’Afghanistan nel 2014, più di dodici anni dopo l’inizio della guerra per rovesciare il regime talebano, rifugio della leadership di al-Qaeda. Le forze internazionali hanno addestrato 350 mila tra soldati, agenti di polizia e altre unità di sicurezza afgane.

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