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    Ecco Athletica Vaticana, la squadra di podisti del Vaticano

    Di Giampiero Cinelli
    Pubblicato il 14 Gen. 2019 alle 18:38 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 18:56

    Il Vaticano è anche la casa dello sport. Per opera della Santa Sede è nata Athletica Vaticana, una comunità di volontari – formata da diversi dipendenti dello Stato Pontificio – per seguire la passione per la corsa, il podismo.

    L’iniziativa è aperta a tutte le figure, vi parteciperanno guardie svizzere, gendarmi, ma anche vigili del fuoco, operai, giornalisti, docenti, oltre che giardinieri, farmacisti, dipendenti dei Musei Vaticani e delle Ville Pontificie. Poi ovviamente dei sacerdoti e alcune donne.

    “A questa comunità di corridori – ha detto il presidente di Athletica Vaticana, monsignor Melchor José Sánchez de Toca y Alameda, sottosegretario al Pontificio Consiglio della cultura – la Segreteria di Stato vaticana ha consentito di dare una forma giuridica idonea e del tutto innovativa per una testimonianza cristiana nelle strade”.

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    Ma Athletica Vaticana fa sul serio, e dal primo gennaio 2019 partecipa ufficialmente a tutte le manifestazioni podistiche italiane e internazionali, essendosi affiliata alla Fidal (Federazione italiana di atletica leggera).

    L’iniziativa è stata fortemente sostenuta dal presidente del Pontificio Consiglio della cultura, il cardinale Gianfranco Ravasi, e dal presidente del Coni, Giovanni Malagò. I podisti di Athletica Vaticana sono in tutto 60, tra laici e sacerdoti.

    Athletica non è la prima società sportiva attiva all’interno delle mura del Vaticano, da tempo esistono la Rappresentativa calcistica dipendenti vaticani e il St. Peter Cricket club.

    “Tuttavia – ha precisato monsignor Sánchez de Toca y Alameda – è la prima nata e con sede in Vaticano riconosciuta all’estero”.

    Ci saranno nella squadra anche due migranti, in virtù della volontà di integrazione che il Vaticano porta avanti.

    A breve è attesa anche l’affiliazione alla Federazione italiana sport paraolimpici e sperimentali, in vista di un’intesa con il Comitato italiano paraolimpico, per rilanciare la voglia di inclusione delle persone con disabilità attraverso lo sport.

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