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    La diffusione del Coronavirus da parte di asintomatici è rara, precisa l’Oms

    Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità i dati di tracciamento dei contatti provenienti da tutto il mondo suggeriscono che le persone che non presentano sintomi non sono "un motore principale" di nuove infezioni da Covid-19

    Di Clarissa Valia
    Pubblicato il 9 Giu. 2020 alle 10:59

    “Rara la diffusione da parte degli asintomatici”

    La diffusione del Coronavirus da parte degli asintomatici è rara. Lo dice l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Le persone che non presentano sintomi non sarebbero quindi il “motore principale” di nuove infezioni. Una teoria che sembrerebbe nettamente in contrasto con quanto dichiarato fino ad oggi. Maria Van Kerkhove, responsabile tecnico per il Covid, nella conferenza stampa di lunedì 8 giugno a Ginevra ha spiegato: “Dai dati che abbiamo, sembra ancora raro che una persona asintomatica trasmetta effettivamente a un individuo secondario”.

    Van Kerkhove ha ribadito che il nuovo Coronavirus essendo principalmente un agente patogeno respiratorio, si diffonde attraverso le goccioline, che possono essere rilasciate quando qualcuno tossisce o starnutisce. “Se effettivamente riuscissimo a tracciare tutti i casi sintomatici, isolandoli, seguendoli e mettendoli in quarantena, ridurremmo drasticamente la trasmissione “, ha detto il responsabile tecnico per il Coronavirus dell’Oms. Le dichiarazioni dell’Oms arrivano all’indomani di uno studio che quantifica i casi asintomatici di SARS -CoV-2 nel 40-45 per cento del totale.

    Molte persone che hanno contratto il Covid-19 possono sembrare asintomatiche ma in realtà potrebbero avere sintomi lievi o atipici – o potrebbero essere pre-sintomatici (la fase prima che i sintomi si siano sviluppati), precisa la dott.ssa Manisha Juthani, specialista in malattie infettive e professore associato di medicina ed epidemiologia alla Yale School of Medicine, alla Cnn. “I pazienti non erano asintomatici”, continua Juthani. Piuttosto, hanno “diffuso la malattia prima di diventare sintomatici”. Nel complesso, “questi risultati suggeriscono che se mettiamo in quarantena e contattiamo le persone sintomatiche, possiamo ottenere una significativa riduzione nella pandemia”, ha concluso la specialista Juthani.

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