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    In piena escalation arriva “Steadfast Noon”: l’esercitazione nucleare (di routine) della Nato in Europa

    Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg
    Di Piera Rocco
    Pubblicato il 12 Ott. 2022 alle 17:22 Aggiornato il 12 Ott. 2022 alle 17:23

    La settimana prossima, come ogni anno, la NATO realizzerà un’esercitazione nucleare di deterrenza denominata Steadfast Noon. Quest’operazione “di routine”, per usare le parole di Stoltenberg, prevede che degli aerei Nato progettati per trasportare ordigni nucleari sorvolino l’Europa, implicando 14 paesi del vecchio continente e sotto la direzione di Washington, Londra e Parigi, i tre detentori di arma nucleare. Impossibile conoscere ancora l’itinerario dei velivoli, ma sappiamo che partiranno da una delle basi Nato disseminate dal Belgio alla Turchia. In Italia ce ne sono oltre cento, e in due di loro ci sono armi atomiche: ad Aviano in Friuli e a Ghedi in Lombardia. Proprio queste due basi italiane erano state al centro dell’esercitazione Steadfast Noon dell’anno scorso, che ha visto diversi aerei militari sorvolare la penisola con moti circolari.

    Ogni giorno arrivano notizie dal fronte che annunciano l’aggravarsi delle tensioni, dalla coscrizione di 300 mila riservisti russi all’esplosione sul ponte di Crimea. L’invio di nuovi sistemi militari per la difesa aerea da Stati Uniti e Germania “renderà il conflitto più lungo e doloroso per la parte ucraina” secondo le accuse del portavoce del Cremlino Dmitri Peskov.

    Ciononostante la Nato ha tirato dritto sull’esercitazione nucleare. Per il segretario Stoltenberg revocarla sarebbe un “pessimo messaggio” inviato al nemico: “Il comportamento fermo e prevedibile della NATO, la nostra forza militare, è il modo migliore per prevenire un’escalation”.”Se ora creassimo le basi per qualsiasi malinteso o errore di calcolo da parte di Mosca sulla nostra volontà di proteggere e difendere tutti gli alleati, aumenteremmo il rischio di escalation” ha proseguito prima di ricordare che è “raddoppiato il numero di gruppi tattici della NATO nella parte orientale dell’Alleanza”. Un’altra occasione per mostrare i muscoli all’avversario, nella totale indisponibilità a intavolare negoziati di pace.

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