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    Sempre più armi tedesche all’Ucraina: la Rheinmetall vola in borsa con +149% da inizio conflitto

    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 12 Apr. 2022 alle 14:17

    Il produttore di armi tedesco Rheinmetall vola in borsa: con un valore di 206,8 euro per azione sulla borsa di Francoforte, registra un aumento del 6,46%. Da inizio 2022, ma specialmente con l’inizio della guerra in Ucraina, l’azienda ha guadagnato il 149%, conseguenza della nuova politica adottata dal governo tedesco. Dopo l’invasione russa dell’Ucraina, la Germania ha invertito una politica di vecchia data di non inviare armi nelle zone di conflitto. Quindi alla fine di febbraio Berlino annunciato che avrebbe consegnato all’Ucraina 1.400 lanciarazzi, 500 missili Stinger terra-aria e 9 obici. All’inizio di marzo il governo Scholz ha autorizzato l’invio di 2.700 missili antiaerei aggiuntivi.

    Rheinmetall si sta inoltre preparando a fornire fino a 50 carri armati Leopard 1 usati all’Ucraina, secondo quanto detto dal CEO Armin Papperger al quotidiano Handelsblatt. L’azienda potrebbe consegnare i primi carri armati in sei settimane e il resto nei tre mesi successivi tramite la sua controllata Rheinmetall Italia se ottiene il via libera dal governo tedesco, ha sottolineato Papperger. Si tratta del modello precedente al Leopard 2 attualmente usato dalle forze armate tedesche.

    L’azienda ha inoltre comunicato che l’esercito britannico riceverà altri 100 veicoli blindati su ruote Boxer, estendendo il contratto già in essere tra il governo britannico e il consorzio di Rheinmetall e Krauss-Maffei Wegmann (KMW). Nell’emettere l’ordine, il Regno Unito sta esercitando un’opzione contenuta nel contratto firmato nel 2019 per il progetto di appalto Mechanized Infantry Vehicle (MIV), che prevede 523 veicoli blindati gommati Boxer in diverse varianti.

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