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    Esiste una app per condividere le proprie buone azioni

    La app Misericors è stata creata dalla Chiesa cattolica polacca per consentire agli utenti di tenere un registro sia personale che pubblico dei loro atti di altruismo

    Di TPI
    Pubblicato il 1 Giu. 2016 alle 15:11 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 19:09

    È stata recentemente diffusa sugli store online di Apple e Android
    una nuova app piuttosto originale, che a differenza di applicazioni simili
    dedicate magari a tenere traccia dei chilometri di jogging o delle calorie
    consumate, ha lo scopo di contare le buone azioni.

    La app Misericors è stata infatti creata dalla Chiesa cattolica
    polacca per consentire agli utenti di tenere un registro sia personale che (volendo)
    pubblico dei loro atti altruistici, incoraggiandoli a integrare delle “opere
    di misericordia” nella loro vita quotidiana.

    L’applicazione è disponibile gratuitamente su Apple e
    Android ed è stata tradotta in 13 lingue, tra cui l’italiano. Il design di Misericors
    vede le buone azioni divise in due categorie: “opere di misericordia
    spirituale”, che comprendono ammonire i peccatori, consolare gli afflitti
    e sopportare pazientemente le persone moleste, e “opere di misericordia corporale” come vestire gli ignudi, alloggiare i pellegrini e visitare gli infermi.

    Entrando in ognuna di queste sottocategorie è possibile
    trovare diversi suggerimenti per buone azioni specifiche, come “Pago la spesa
    di qualcuno”, “Sorrido alla gente”, “Smetto di ricordare i
    misfatti”.

    Una volta scelto uno di questi atti, si può scrivere un post
    su una sorta di social network pubblico, in cui si dichiara la buona azione
    compiuta con tanto di hashtag. Il post può quindi essere apprezzato dagli altri
    utenti con due pulsanti che sostituiscono i classici “Mi piace”, chiamati “Io
    lo farò” e “Pregherò”.

    Non tutti però apprezzano lo stile della app: l’ex direttore
    del Catholic Herald Peter Stanford pensa per esempio che “l’impulso di
    fare buone azioni può essere generato solo dall’interno, come parte della
    propria fede, della propria vita religiosa o coscienza sociale. Non può
    scaturire da un mezzo di comunicazione esterno”. 

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