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    Centinaia di morti nell’attentato di Ankara in Turchia

    Due esplosioni sono avvenute in rapida successione durante una manifestazione pacifista nella capitale turca. È il più grave attentato della storia moderna turca

    Di TPI
    Pubblicato il 10 Ott. 2015 alle 15:20 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 21:48

    Due esplosioni hanno ucciso almeno 95 persone sabato 10 ottobre ad Ankara, la capitale della Turchia, nei pressi della principale stazione ferroviaria, dove centinaia di persone si erano riunite in occasione di una marcia pacifista. 

    Cosa sappiamo finora sull’attentato ad Ankara: i fatti

    – Alle 10:05 del mattino di sabato 10 ottobre, vicino alla più importante stazione ferroviaria di Ankara, un attentato ha causato la morte di 95 persone. I feriti sono 248, di cui 48 in gravi condizioni, secondo quanto riportato dal ministero dell’Interno.

    – Due esplosioni, avvenute una a pochi secondi dall’altra, hanno sorpreso centinaia di persone che si erano riunite nel centro di Ankara per partecipare a una manifestazione pacifista contro il conflitto che vede contrapposti il governo turco e i militanti curdi del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (Pkk), presenti prevalentemente nel sudest della Turchia.

    (Qui sotto nella foto: una mappa della Turchia e la posizione della capitale Ankara. Credit: Bbc) 

    – Un video sul sito dell’agenzia stampa turca Doğan mostra alcuni giovani che cantano tenendosi per mano quando un’esplosione avviene alle loro spalle. Circa tre secondi dopo si sente un’altra esplosione. Le autorità stanno investigando sulla possibilità della presenza di almeno un kamikaze.

    – Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha definito le esplosioni “atti terroristici”. Il ministro degli Interni turco, Selami Altınok, ha detto che non si dimetterà perché il Paese non è a rischio sicurezza.

    – Selahattin Demirtaş, uno dei leader del Partito democratico dei popoli (Hdp), che è filo-curdo, ha parlato di “enorme massacro” e di “stato assassino e oppressore.” 

    -L’Hdp era presente alla manifestazione di oggi.

    – Fra tre settimane, il primo novembre, la Turchia andrà di nuovo al voto per le elezioni parlamentari.

    – I fatti di sabato 10 ottobre avvenuti ad Ankara hanno avuto una dinamica simile a un attacco del 5 giugno 2015, anche quello poche settimane prima delle elezioni parlamentari in Turchia, quando due esplosioni avevano ucciso quattro persone durante una manifestazione organizzata dall’Hdp, filo-curdo.

    – Intanto la televisione di stato ufficiale turca ha vietato ai giornalisti di parlare dei fatti di Ankara. Nelle ore immediatamente successive all’attentato, l‘accesso a Twitter e a Facebook era bloccato, secondo quanto riportato dal sito di notizie turco Bgnnews. Gli utenti in Turchia riescono a collegarsi ai due social network solo tramite Virtual Private Network (Vpn).

    – La Turchia è in una situazione d’allerta dallo scorso luglio, quando il governo ha iniziato a bombardare l’Isis in Siria e le basi del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (Pkk) nel nord dell’Iraq.

    – Il conflitto fra il governo turco e il Pkk continua da oltre trent’anni. Il 15 agosto del 1984 il Pkk lanciò un’insorgenza armata separatista. Per questa ragione, il partito curdo viene definito come “gruppo terrorista” da Turchia, Stati Uniti e Unione Europea. Nel 2012 il governo turco aveva iniziato un dialogo di pace con il leader incarcerato del Pkk. La tregua è durata fino alla ripresa delle violenze lo scorso luglio.

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