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    Amnesty International: l’ingiusta distribuzione dei rifugiati peggiora la crisi dei migranti

    Secondo l’organizzazione umanitaria, le nazioni più ricche al mondo dovrebbero aumentare il loro impegno

    Di TPI
    Pubblicato il 4 Ott. 2016 alle 13:05 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 22:54

    La ripartizione globale dei rifugiati provenienti dalle zone di crisi è distribuita ingiustamente: solo dieci nazioni ospitano la maggior parte dei rifugiati, mentre le nazioni più ricche dovrebbero aumentare il loro impegno.

    È l’accusa rivolta da Amnesty International ai paesi più sviluppati, contenuta in un rapporto in cui analizza i numeri legati alla crisi dei migranti.

    Le dieci nazioni che ospitano oltre la metà dei 21 milioni di rifugiati al mondo rappresentano solo il 2,5 per cento del Pil globale. Invece, i sei paesi più ricchi della terra, che da soli rappresentano il 60 per cento dell’economia globale, ospitano meno del 9 per cento del totale.

    Per questo il segretario generale di Amnesty International ha chiesto alle nazioni più benestanti di aumentare il loro impegno e di accogliere un numero maggiore di rifugiati.

    Secondo alcuni dati e indagini fatte dalle Nazioni Unite, nessun rifugiato siriano è stato trasferito in Cina, in Russia o in qualsiasi stato del Golfo.

    Il Regno Unito ha accettato circa 8mila rifugiati siriani dal 2011 a oggi, gli Stati Uniti appena 12mila.

    In confronto la Giordania, che ha un Pil pari all’1,2 per cento di quello del Regno Unito, ospita circa 655mila rifugiati siriani. È a questa piccola nazione che va il riconoscimento di ospitare il maggior numero di rifugiati (2,8 milioni), seguita dalla Turchia (2,7 milioni), dal Pakistan (1,6 milioni) e dal Libano (più dì 1,5 milioni).

    “Un ristretto numero di nazioni è stato lasciato solo ad affrontare le conseguenze dell’emergenza solo perché si sono trovate vicine al focolaio della crisi”, fa notare il segretario generale di Amnesty, Salil Shetty.

    “Se almeno tra le 60 e le 90 nazioni condividessero le responsabilità, potremmo ritrovarci in una situazione differente. Si tratta di un grande problema, ma assolutamente risolvibile”, sostiene sempre Shetty.

    Queste le altre nazioni con il più alto numero di rifugiati:

    Iran (979.400)

    Etiopia (736.100)

    Kenya (553.900),

    Uganda (477.200)

    Repubblica democratica del Congo (383.100)

    Chad (369.500)

    Nel mentre, non si arresta il flusso attraverso il Mediterraneo. Lunedì 3 ottobre, nella giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione, la Guardia Costiera ha effettuato circa 6mila salvataggi.

    Infografica “La distribuzione dei rifugiati nel mondo”. Credit: Laura Melissari

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