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    Tutela dell’ambiente, poteri alle donne e apertura ai preti sposati: cosa dice il documento sull’Amazzonia del Vaticano

    Credit: AFP
    Di Marta Facchini
    Pubblicato il 18 Giu. 2019 alle 12:17 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 18:54

    Amazzonia documento Sinodo – Bisogna ascoltare “il grido della Madre Terra”, dell’Amazzonia e il suo polmone verde. Contrastare lo sfruttamento ambientale da parte dei poteri economici esterni, difendere le popolazioni autoctone che lottano per il riconoscimento dei loro diritti e radici. Sono alcuni punti delineati nell’Instrumentum laboris per l’Assemblea Speciale del Sinodo dei vescovi per la Regione Panamazzonica che si terrà dal 6 al 27 ottobre 2019 a Roma

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    Il testo, intitolato Amazzonia, nuovi cammini per la Chiesa e per una ecologia integrale, è composto da 146 paragrafi su cui si confronteranno i padri sinodali, e mira a promuovere una Chiesa in grado di lasciarsi alle spalle “una tradizione coloniale monoculturale, clericale e impositiva”, capace di “disimparare, imparare e rimparare”. Consapevole di essere stata complice del colonialismo ma ora aperta ad altro.

    Nel documento, che dovrà essere discusso durante la riunione del Sinodo, si parla delle comunità indigene, considerate “interlocutori indispensabili” perché “si prendono cura dei propri territori”. Le comunità, si legge, “condividono questa prospettiva di integralità ecologica” e “per promuovere un’ecologia integrale nella vita quotidiana dell’Amazzonia, è anche necessario comprendere la nozione di giustizia e di comunicazione intergenerazionale, che include la trasmissione dell’esperienza ancestrale, delle cosmologie, delle spiritualità e delle teologie dei popoli indigeni, attorno alla cura della Casa Comune”.

    Nel documento anche il ruolo delle donne in campo ecclesiale: poiché “la presenza delle donne nelle comunità non è sempre valorizzata” è necessario che “la voce delle donne sia ascoltata, che siano consultate e partecipino ai processi decisionali, e che possano così contribuire con la loro sensibilità alla sinodalità ecclesiale”.

    Necessario anche che la Chiesa “accolga sempre più lo stile femminile di agire e di comprendere gli avvenimenti”. In particolare, sostiene il documento, in una fase in cui i rischi per le donne nell’area sono aumentati.

    Amazzonia documento Sinodo – “Il rischio di violenza contro le donne di questi popoli è aumentato per la presenza di coloni, commercianti di legname, soldati, dipendenti delle compagnie estrattive, tutti per lo più uomini. In alcune regioni dell’Amazzonia, il 90 per cento degli indigeni uccisi nelle popolazioni isolate sono state donne. Tale violenza e discriminazione ha un grave impatto sulla capacità di questi popoli indigeni di sopravvivere, tanto fisicamente e spiritualmente quanto culturalmente”, si legge nel testo.

    Si affronta, inoltre, l’opportunità di cambiare “i criteri di selezione e preparazione dei ministri autorizzati” a celebrare l’eucaristia, “la possibilità di ordinazione sacerdotale di anziani, preferibilmente indigeni” per assicurare la sua accessibilità nelle “zone più remote della regione”. Si studia la possibilità di “ordinazione sacerdotale di anziani, preferibilmente indigeni, rispettati e accettati dalla loro comunità, sebbene possano avere già una famiglia costituita e stabile, al fine di assicurare i Sacramenti che accompagnano e sostengono la vita cristiana”.

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