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    L’allarme dell’Onu: “Donne discriminate e vittime di abusi in Corea del Nord”

    Credit: Afp

    La Commissione per l'eliminazione della discriminazione contro le donne ha denunciato le condizioni di detenzione nelle carceri femminili, dove stupri e maltrattamenti sono all'ordine del giorno

    Di Giuseppe Loris Ienco
    Pubblicato il 20 Nov. 2017 alle 15:27 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 20:13

    Le donne nordcoreane non trovano spazio nel mondo della scuola e delle professioni e sono spesso vittime di violenze sessuali in casa e sul posto di lavoro.

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    Come riportato da Reuters, l’allarme arriva da una tavola rotonda delle Nazioni Unite sui diritti umani, nel corso della quale i rappresentanti della Commissione per l’eliminazione della discriminazione contro le donne hanno denunciato anche le condizioni di detenzione nelle carceri femminili, dove stupri e maltrattamenti sono all’ordine del giorno.

    Molte tra le donne recluse nei campi di prigionia nordcoreani sono accusate di aver provato ad “attraversare il confine illegalmente”: queste sono esposte a maltrattamenti e sevizie di ogni tipo. Spesso vengono costrette ad avere rapporti sessuali con le guardie carcerarie e ad abortire.

    I disagi sono numerosi anche per chi non si trova in carcere: in base ai dati analizzati dagli esperti, in Corea del Nord le donne sono “sottorappresentate e svantaggiate” nei settori dell’educazione, della giustizia, della sicurezza e in tutte le posizioni di guida “nelle aree non tradizionali di lavoro.”

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    Le violenze domestiche sono diffusissime e “l’attenzione minima” destinata al problema è causa di gravi lacune per quanto riguarda i servizi legali e ogni vario tipo di supporto che dovrebbe essere garantito alle vittime.

    Le pene per chi viene riconosciuto colpevole di violenze sessuali gravi sono esigue o addirittura del tutto assenti. Inoltre, la riforma giudiziaria del 2012 ha reso meno pesanti le condanne per gli stupri di minori e le molestie sul posto di lavoro, abbassate da “quattro a tre anni” secondo le informazioni diffuse dall’Onu.

    A destare forti preoccupazioni, inoltre, i dati sulla malnutrizione in Corea del Nord, che interessa il 28 per cento delle donne in stato di gravidanza o in allattamento.

    Pochi giorni fa, Pyongyang aveva puntato il dito contro il peso delle sanzioni imposte dalla comunità internazionale per lo sviluppo del programma missilistico e nucleare, considerato un serio ostacolo per il sostentamento di donne e bambini.

    Per i partecipanti alla tavola rotonda delle Nazioni Unite, le sanzioni economiche hanno avuto “un impatto sproporzionato” sulle donne.

     

     

     

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