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    L’Alabama vieta l’aborto, anche in caso di incesto e stupro. La legge è stata firmata dalla governatrice Ivey

    Manifestazione di attivisti anti-aborto. Credit: SAUL LOEB / AFP
    Di Enrico Mingori
    Pubblicato il 15 Mag. 2019 alle 08:20 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 02:22

    Alabama aborto vietato. Il Parlamento dell’Alabama il 15 maggio ha approvato una legge che vieta l’aborto. Dopo essere passata alla Camera dei rappresentanti, la nuova normativa ha ricevuto il via libera anche al Senato con 25 voti a favore e 6 contro. Il testo è stato successivamente firmato dalla governatrice dello stato, la repubblicana Kay Ivey, che su Twitter ha scritto: “Ho firmato. La legge afferma con forza l’idea che ogni vita è preziosa ed è un regalo di Dio”.

    Cosa prevede la legge – La legge stabilisce che l’aborto è vietato, anche in caso di incesto o di stupro. L’interruzione di gravidanza è consentita solo in determinate circostanze solo per salvaguardare la salute della madre.

    I medici che violino il divieto rischiano fino a 99 anni di carcere, mentre la donna che si sottopone ad aborto non è considerata penalmente responsabile.

    Nel testo della proposta di legge si sottolinea che il numero di feti abortiti è superiore a quello delle persone uccise nei gulag di Stalin o nei campi di sterminio della Cambogia.

    Le reazioni – L’Organizzazione nazionale per le donne ha definito il divieto “incostituzionale”.

    Staci Fox, dell’associazione Planned Parenthood Southeast Advocates, ha parlato di “giorno oscuro per le donne in Alabama e in tutto il paese” e ha affermato che i politici dell’Alabama “vivranno per sempre nell’infamia per questo voto”: “Faremo in modo che ogni donna sappia chi deve essere ritenuto responsabile”, ha aggiunto.

    La deputata repubblicana dell’Alabama, Terri Collins, sponsor della proposta di legge, ha dichiarato: “Il nostro disegno di legge dice che il bambino nell’utero è una persona”.

    L’ex senatore repubblicano Clyde Chambliss ha sottolineato che lo stato dell’Alabama potrà rivolgersi alla Corte Suprema per sfidare la sentenza “Roe contro Wade”, che nel 1973 proclamò di fatto il diritto all’aborto a livello federale.

    Il senatore democratico Bobby Singleton ha detto che il disegno di legge “criminalizza i medici” ed è un tentativo da parte degli uomini “di dire alle donne cosa fare con i loro corpi”.

    Lo scenario – La legge potrebbe finire all’esame della Corte Suprema, che dovrà pronunciarsi sulla sua costituzionalità. I suoi promotori puntano a rovesciare in quella sede la sentenza “Roe contro Wade”, che nel 1973 di fatto legalizzò l’aborto a livello federale.

    A incoraggiarli è il fatto che il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha recentemente nominato nella Corte Suprema due giudici anti-aborto.

    Eric Johnston, fondatore dell’Alabama Pro-Life Coalition, che ha contribuito alla stesura del disegno di legge, ha sottolineato che “la dinamica è cambiata”: “I giudici sono cambiati e quindi penso che siamo al punto in cui dobbiamo fare un passo più grande e più audace”, ha aggiunto.

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