Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Esteri
  • Home » Esteri

    Arrestato per un orologio

    Il 14enne Ahmed Mohamed è stato arrestato per aver portato a scuola un orologio fatto a mano che è stato scambiato per una bomba. La scuola è accusata di islamofobia

    Di TPI
    Pubblicato il 16 Set. 2015 alle 16:56 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 03:54

    Ahmed Mohamed, un giovane ragazzo statunitense di 14 anni, è stato arrestato per aver portato a scuola un orologio che aveva costruito da solo e che è stato scambiato per un ordigno esplosivo dal personale dell’istituto.

    L’equivoco si è verificato nella scuola superiore MacArthur di Irving, una località vicina a Dallas, nello stato federato del Texas.

    Ahmed, un ragazzo appassionato di tecnologia, ha portato a scuola un orologio da lui assemblato per mostrare al proprio professore di tecnologia ciò di cui era stato capace. Un altro insegnante dello stesso istituto ha però notato l’oggetto e avvertito le forze dell’ordine, pensando fosse una bomba.

    Dopo l’arrivo delle autorità, Ahmed è stato interrogato dal preside e dai poliziotti in assenza dei suoi genitori. Le forze dell’ordine lo hanno in seguito ammanettato e condotto in un carcere minorile, dove gli sono state registrate le impronte digitali.

    Il padre del ragazzo Mohamed Elhassan Mohamed, un cittadino statunitense di origine sudanese, ha commentato i fatti accusando la scuola di aver agito in questa maniera solamente a causa del nome e delle evidenti origini islamiche del figlio.

    L’istituto ha emesso una dichiarazione affermando che aveva precedentemente chiesto ai propri studenti e insegnanti di segnalare qualsiasi oggetto sospetto.

    Il caso ha subito avuto un grande seguito sui social network, dove per mostrare solidarietà al ragazzo, nelle ultime ore sta circolando l’hashtag “IStandWithAhmed” – io sono con Ahmed.

    Anche il Council on American-Islamic Relations – l’organizzazione per i diritti civili della comunità musulmana negli Stati Uniti – sostiene che si tratti di un atto discriminatorio. Secondo il portavoce dell’organizzazione Alia Salem, “il caso non si sarebbe verificato se il giovane studente non si fosse chiamato Ahmed Mohammed”.

    (In basso, una foto di Ahmed Mohamed scattata da Vernon Bryant del Dallas Morning News)


    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version