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    Afghanistan, la conferenza stampa dei talebani: “No evacuazioni oltre 31 agosto. All’aeroporto di Kabul troppa gente, vieteremo di andarci. Panjshir sotto controllo. Le donne? Non lavorano per ragioni di sicurezza”

    Il portavoce dei talebani, Zabihullah Mujahid. Creidt: ANSA
    Di Enrico Mingori
    Pubblicato il 24 Ago. 2021 alle 16:24 Aggiornato il 24 Ago. 2021 alle 17:59

    I talebani non tollereranno la presenza militare straniera in Afghanistan oltre la scadenza prevista del 31 agosto 2021. E, a causa della situazione di caos in atto nell’aeroporto di Kabul, vieteranno agli afghani di recarsi allo scalo per lasciare il Paese. Lo ha dichiarato Zabihullah Mujahid, portavoce del gruppo fondamentalista islamico, durante una conferenza stampa convocata a Kabul, oggi, martedì 24 agosto.

    Mujahid ha anche parlato di quello che sta accadendo nella valle del Panjshir, nel nord dell’Afghanistan, da cui arrivando notizie di combattimenti in corso fra i talebani e la resistenza guidata da Ahmad Massoud: “Non c’è una situazione di belligeranza” nella regione, ha smentito il portavoce, spiegando che si sta lavorando a un “compromesso” con le autorità locali.

    E sulla condizione delle donne in Afghanistan dopo il ritorno al potere dei talebani, Mujahid ha chiarito che “a Kabul le donne in questo momento non possono lavorare perché manca la sicurezza”. Ma “torneranno quando la situazione si sarà stabilizzata”, ha assicurato.

    “Chiediamo agli Stati Uniti di non incoraggiare le persone ad andarsene dal nostro Paese: abbiamo bisogno del loro talento. Ci sono troppe persone all’esterno e all’interno dell’aeroporto di Kabul: alcune vengono schiacciate dalla calca e perdono la vita. Dobbiamo riportare la calma”, ha dichiarato il portavoce in conferenza stampa, aggiungendo che non sarà più consentito ai cittadini afghani di recarsi allo scalo.

    Mujahid ha provato a lanciare messaggi rassicuranti alla popolazione e alla comunità internazionale: “Auguriamo a tutti i nostri concittadini di vivere una vita serena”, ha detto. “Stiamo lavorando con i consolati e le ambasciate, che non devono sentirsi minacciate. Noi vogliamo collaborare, il loro personale può restare nel Paese e deve poter continuare a vivere nel nostro Paese”.

    E ancora: “Vogliamo stabilità e pace. vogliamo portare il Paese al più alto livello di sviluppo. Vogliamo ricreare il nostro Paese. Cominceremo dall’esercito, riporteremo la sicurezza”. “Il ministero della Salute ha cominciato il suo lavoro e le persone sono curate in tutti gli ospedali afghani”, ha sottolineato il portavoce. “Le scuole sono aperte agli studenti secondo le procedure ministeriali”, mentre prosegue “il processo consultivo per la formazione del governo”.

    Le donne? “Questo è un tema che piace molto ai giornalisti”, ha detto Mujahid rispondendo a una domanda. “In questo momento a Kabul le donne non possono lavorare perché manca la sicurezza, ma torneranno quando la situazione si sarà stabilizzata”.

    “La sicurezza è data da noi”, ha aggiunto. “In alcuni casi il personale non è ancora stato formato adeguatamente e può crearsi qualche problema di sicurezza, ma si tratta di una situazione temporanea”.

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