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    I talebani: “Abbiamo vinto noi la guerra in Afghanistan, l’America ha perso”

    Dopo l'annuncio del presidente degli Stati Uniti Joe Biden del ritiro di tutte le truppe americane dall'Afghanistan entro settembre 2021, arriva la risposta dei talebani

    Di Veronica Di Benedetto Montaccini
    Pubblicato il 15 Apr. 2021 alle 15:42 Aggiornato il 15 Apr. 2021 alle 15:46

    Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha annunciato che tutte le truppe statunitensi lasceranno l’Afghanistan entro l’11 settembre 2021, per quello che sarà il 20esimo anniversario dell’attacco all’America condotto da al Qaida nel 2001. Un annuncio che è stato accompagnato dalla preoccupazione di far precipitare il Paese devastato dalla guerra in una nuova guerra civile.

    “Abbiamo vinto la guerra”

    La risposta dei talebani non ha tardato ad arrivare. Il sindaco ombra del distretto di Blakh, Haji Hekmat, ha detto in un’intervista alla Bbc: “Abbiamo vinto la guerra e l’America ha perso”. Nell’ultimo anno c’è stata un’apparente contraddizione nella “jihad” dei talebani. Hanno fermato gli attacchi alle forze internazionali dopo la firma di un accordo con gli Stati Uniti, ma hanno continuato a combattere con il governo afghano. Haji Hekmat, tuttavia, ha insistito sul fatto che non ci sono contraddizioni. “Vogliamo un governo islamico governato dalla Sharia. Continueremo il nostro jihad fino a quando non accetteranno le nostre richieste”, ha spiegato.

    Il commento dei talebani al ritiro Usa

    Poi, in una dichiarazione rilasciata sui social, i Talebani hanno affermato che il gruppo ha mantenuto l’accordo di Doha, ma la dichiarazione di Biden è una violazione, che “in linea di principio apre la strada al Mujahideen dell’Emirato Islamico per prendere tutte le contromisure necessarie, quindi la parte americana sarà ritenuta responsabile di tutte le conseguenze future, e non l’Emirato Islamico”, si legge in un tweet.

    “L’Emirato islamico non farà mai affidamento sulla completa indipendenza e l’istituzione di un sistema islamico puro e rimane impegnato a trovare una soluzione pacifica al problema afghano dopo la fine completa e certa dell’occupazione”, viene affermato.

    La visita di Blinken

    Intanto, il segretario di Stato americano Antony Blinken è arrivato a Kabul e ha incontrato il presidente Ghani e Abdullah Abdullah, il presidente dell’Alto Consiglio per la riconciliazione nazionale e ha discusso le nuove relazioni con gli Stati Uniti dopo l’annuncio del presidente Joe Biden mercoledì.

    “Il ritiro delle nostre truppe dall’Afghanistan non significherà l’indebolimento delle relazioni strategiche tra i due paesi”, ha affermato Blinken. “Gli Stati Uniti – ha continuato – onoreranno i propri impegni nei confronti del governo e del popolo afghano”.

    Il Segretario di Stato ha poi sottolineato che gli Stati Uniti continueranno la loro assistenza diplomatica e umanitaria all’Afghanistan e alle forze afghane per facilitare il processo di pace. Precedentemente, Blinken era volato a Bruxelles per discutere del ritiro delle truppe dall’Afghanistan con gli alleati. Con questo ritiro comincia sicuramente un nuovo capitolo anche nelle relazioni della NATO.

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