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    Afghanistan, tre attentati in poche ore: 42 morti tra cui 10 giornalisti

    Credit: Afp/Zabihullah Ghazi / Anadolu Agency

    Due kamikaze si sono fatti esplodere a 20 minuti di distanza a Kabul. A Kandahar colpito un convoglio Nato

    Di Enrico Mingori
    Pubblicato il 30 Apr. 2018 alle 16:48 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 21:44

    Almeno 42 persone, tra cui 10 giornalisti, sono rimaste uccise in tre attentati avvenuti in Afghanistan nelle prime ore del mattino di lunedì 30 aprile 2018.

    Due bombe sono esplose a pochi minuti di distanza a Kabul, mentre a Kandahar, nel sud del paese, è stato colpito un convoglio della Nato.

    Il duplice attentato di Kabul è stato rivendicato dal sedicente Stato Islamico o Isis. Il bilancio è di almeno 29 morti e 45 feriti.

    Due bombe sono esplose nella zona di massima sicurezza della città, dove sono ubicate la sede della Nato e di varie altre istituzioni internazionali.

    Secondo fonti ufficiali la prima deflagrazione è stata provocata alle 8 del mattino locali (le 3.30 in Italia) da una moto bomba con a bordo un kamikaze nell’area di Shashdarak, all’altezza di un posto di controllo nei pressi della sede dei servizi segreti afgani.

    La seconda strage, avvenuta circa 20 minuti dopo, sarebbe stata studiata proprio per colpire i corrispondenti e i fotografi che si sono recati sul posto dopo la prima esplosione: anche il kamikaze si era finto un reporter.

    Un giornalista dell’emittente britannica BBC, Ahmad Shah, è poi rimasto ucciso in un incidente avvenuto nella provincia afghana di Khost, al confine con il Pakistan.

    Ahmad Shah aveva 29 anni e aveva lavorato per il servizio afghano della BBC per oltre un anno.

    “Si era già affermato come un giornalista di grandi capacità. Membro rispettato e popolare della squadra”, ha riferito Jamie Angus, il direttore del servizio esteri dell’emittente britannica.

    Tra le vittime del duplice attentato di Kabul c’è invece il corrispondente dell’agenzia di stampa francese Afp, Shah Marai. Ne ha dato notizia la stessa agenzia con un tweet. Qui abbiamo pubblicato una selezione delle sue fotografie.

    Marai, autore di di diversi reportage sulla guerra in Afghanistan, aveva recentemente scritto sul suo blog: “Non vedo via d’uscita”.

    A Kandahar, nel sud dell’Afghanistan, è stato invece attaccato un convoglio della Nato. Il primo bilancio è di almeno 13 morti e 15 feriti.

    Un kamikaze, forse alla guida di un’autobomba, si è fatto esplodere. Tra le persone colpite nell’attacco ci sarebbero sia civili (studenti di una Madrassa) che soldati stranieri.

    Nella zona opera il contingente romeno nel quadro della missione ‘Resolute Support’ della Nato. L’attacco, non ancora rivendicato, è avvenuto nel distretto di Daman.

    I tre attentati arrivano solo una settimana dopo che un’esplosione ha colpito un centro di registrazione degli elettori a Kabul, uccidendo almeno 57 persone e ferendone più di 100.

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