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    Raggiunto un raro accordo tra ribelli e governo in Siria per l’evacuazione di tre importanti città

    Si tratta dei centri di Zabadani, Fuaa e Kefraya. L'intesa è stata raggiunta grazie al sostegno delle Nazioni Unite

    Di Giulio Gambino
    Pubblicato il 28 Dic. 2015 alle 10:30 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 18:15

    È iniziata in Siria l’evacuazione di tre città in seguito a un raro accordo raggiunto tra i gruppi ribelli e il governo di Bashar al-Assad. Circa 450 tra combattenti e civili, inclusi i feriti, hanno iniziato ad abbandonare i centri nella giornata di lunedì 28 dicembre 2015.

    Più di 120 combattenti stanno lasciando la città di Zabadani, che è l’ultimo bastione dei ribelli al confine tra Siria e Libano, per dirigersi, attraversando il Libano e la Turchia, verso altre zone controllate dai ribelli. La città si trova in una zona controllata dalle forze filo-governative ed era sotto assedio.

    Circa 335 persone tra civili e combattenti fedeli al governo di Bashar al-Assad, stanno invece abbandonando i centri sciiti di Fuaa e Kefraya nel nordovest della provincia di Idlib. Le due cittadine erano circondate dai ribelli e in questo modo i filo-governativi potranno tornare all’interno di aree controllate dal governo di Assad, sempre attraversando il Libano e la Turchia. 

    L’accordo è stato promosso dalle Nazioni Unite e la notizia è stata diffusa dall’Osservatorio siriano per i diritti umani.

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