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    Il 2017 in dieci fatti che non dimenticheremo

    Dai cataclismi che hanno messo in ginocchio vaste aree del pianeta agli eventi che hanno segnato per sempre la sensibilità di tutti come il caso di Charlie Gard. Ecco che anno è stato il 2017

    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 30 Dic. 2017 alle 18:29 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 00:36

    Che anno è stato il 2017? Lo scopriamo insieme ripercorrendo i dieci fatti che hanno segnato l’anno che si appresta a chiudersi:

    Catastrofi naturali

    Leggere i giornali, guardare la tv o navigare su internet nel 2017 ha significato imbattersi in una serie di catastrofi naturali di impatto devastante, una dietro l’altra. Mentre l’uragano Harvey sommergeva il Texas, in Messico si verificava un forte terremoto di magnitudo 8.2, con epicentro al largo delle coste dello stato del Chiapas e l’allerta Tsunami.

    Dall’altra parte del mondo, oltre 1.200 persone morivano, tra India, Bangladesh e Nepal a causa di violente inondazioni. Solo pochi giorni dopo un altro violento uragano, Irma, si abbatteva sui Caraibi e poco dopo sulla Florida. In Sierra Leone, un’enorme frana di fango sommergeva la periferia della capitale Freetown, provocando quasi mille morti. Incredibili incendi hanno devastato la California tra novembre e dicembre.

    E poi la grande catastrofe del terremoto in Messico di magnitudo 7.1, verificatosi il 19 settembre, che ha provocato oltre 200 morti.

    Attentati terroristici

    Il 2017 è stato macchiato da attentati terroristici sanguinosi per mano dell’Isis, in Europa come nelle in altre zone del pianeta: il primo gennaio 2017 un uomo armato di kalashnikov apriva il fuoco in un night club di Istanbul, nel quartiere Besiktas, uccidendo 39 persone. Il 22 maggio si ricorda l’attentato a Manchester al concerto di Ariana Grande (22 vittime); poi 22 marzo e 3 giugno gli attacchi a Londra (13 vittime); il 17 agosto terrore a Barcellona e a Cambrils (16 vittime);

    Il primo novembre torna il terrore a New York, a poche decine di metri dal World Trade Center, il ‘Ground Zero’ dell’11 Settembre, un pick-up piomba su una delle più affollate piste ciclabili di Manhattan facendo una strage: almeno otto morti e una quindicina di feriti.

    Il 24 novembre in Egitto ben 235 persone muoiono per un attentato in una moschea nel nord del Sinai.

    Il rogo della Grenfell Tower

    Negli occhi di tutti resteranno le immagini del violento rogo divampato il 14 giugno alla Grenfell Tower di Londra – il grattacielo di 24 piani situato nel quartiere di North Kensington – nel quale morirono 71 persone, tra cui la coppia di architetti italiani trasferitisi a Londra, Gloria Trevisan e Marco Gottardi.

    Lo scandalo delle molestie sessuali

    Tutto inizia il 5 ottobre, quando un articolo del New York Times svela le molestie sessuali compiute dal noto produttore cinematografico Harvey Weinstein su almeno otto donne. La lista di attrici che accusa il paperone di Hollywood è sempre più lunga (tra queste Asia Argento e Salma Hayek). E le denunce travolgono tanti altri nomi: registi, attori, politici. Sotto accusa, tra gli altri, Dustin Hoffman, Kevin Spacey, l’italiano Fausto Brizzi, John Lasseter.

    #MeToo, il movimento finalizzato a sensibilizzare su molestie sessuali e violenze, è stato nominato la persona dell’anno 2017 dal Time.

    Il grande dilemma etico: il caso Charlie Gard

    Al bambino di appena undici mesi era stata diagnosticata la sindrome da deplezione del DNA mitocondriale. Un male molto raro che finora ha colpito solamente 16 bambini in tutto il mondo e che causa un progressivo indebolimento muscolare.

    La salute di Charlie per oltre cinque mesi è stata al centro di una battaglia legale tra i genitori del bambino, intenzionati a salvargli la vita in tutti i modi, e i medici dell’Ospedale di Great Ormond Street, dove era ricoverato a Londra.

    La storia di Charlie ha fatto il giro del mondo. Politici, bioeticisti, rappresentanti religiosi si sono mossi per dire la loro, per offrire aiuto, assistenza, consulenza e  qualche volta  per tentare di trasformare la vicenda in un caso politico.

    Charlie Gard è morto nella sera di venerdì 28 luglio 2017 in una struttura per malati terminali di Londra.

    La tragedia di Rigopiano

    Nel pomeriggio del 18 gennaio 2017 a Farindola, in Abruzzo, una slavina si abbatte sull’hotel Rigopiano Gran Sasso Resort, nell’Appennino centrale. 29 le vittime, 11 i superstiti, di cui 9 estratti ancora in vita dall’ammasso di neve e macerie, dopo ore di ricerche. Tante le polemiche: le strade innevate e non ancora ripulite non hanno permesso agli ospiti, spaventati dalle scosse di terremoto della mattina, di andarsene dall’hotel.

    Il 2017 ha sottolineato amaramente le inefficienze italiane e l’iperburocratizzazione, tra ritardi, pasticci e dimissioni che hanno reso un miraggio la ricostruzione.

    Il colpo inflitto a Daesh in Siria

    La Siria è uno dei fronti più caldi in Medio Oriente da quando, nel 2011, una serie di proteste civili sono scoppiate nel paese, suscitando la reazione del governo del presidente Bashar al Assad. Gli scontri si sono trasformati preso in una vera e propria guerra che oggi coinvolge, oltre ai soldati e ai ribelli siriani, anche altre potenze e milizie straniere come Russia, Stati Uniti, Turchia e Iran.

    La situazione è complicata dalla presenza dei jihadisti dell’Isis in parte del territorio siriano, e in particolare nella storica roccaforte di Raqqa, nel nord del paese.

    Raqqa è stata liberata dal controllo dei miliziani del sedicente Stato islamico solo a ottobre 2017, dopo l’offensiva lanciata dalle Forze democratiche siriane (Sdf), un’alleanza curdo-arabo siriana sostenuta dagli Stati Uniti, agli inizi di giugno 2017

    L’ultima grande città detenuta dall’Isis in Siria è Abu Kamal (o Al-Bukamal), che si trova sempre nella provincia di Deir al Zor. Il 9 novembre l’esercito siriano aveva annunciato la liberazione della città, ma i miliziani del sedicente Stato Islamico sono riusciti a riprendere il controllo su metà della sue superficie nelle ore successive.

    In base a diverse stime, il conflitto siriano ha provocato finora tra le 331mila e le 475mila vittime e milioni di sfollati.

    L’Italia fuori dai mondiali 2018

    La serata del 13 novembre sarà ricordata come una totale disfatta per il calcio italiano, resa ancora più triste dall’addio di alcuni protagonisti del trionfo a Germania 2006 come il capitano Gianluigi Buffon, Daniele De Rossi e Andrea Barzagli.

    L’Italia è fuori dai mondiali di calcio per la prima volta dal 1958. La nazionale guidata da Gian Piero Ventura non è riuscita a ribaltare l’1-0 subito venerdì 10 novembre nella partita d’andata dei playoff contro la Svezia a Stoccolma, e nella partita di ritorno del 13 novembre l’effetto San Siro non è stato sufficiente per dare la scossa necessaria ai giocatori, fermati sullo 0-0 dalla squadra del coach Jan Andersson.

    La legge sul biotestamento

    Le lacrime di commozione nell’aula del Senato di Emma Bonino, Mina Welby e dei rappresentanti dell’associazione Luca Coscioni sono la fotografia del grande traguardo di libertà raggiunto in Italia il 14 dicembre 2017 con la legge sul biotestamento.

    Hanno sicuramente contribuito al successo, nel corso dell’anno, le commoventi storie di DJ Fabo e Loris Bertocco e le battaglie del radicale Marco Cappato.

    L’insediamento di Trump

    Il 2017 nel mondo è stato segnato dall’inizio della presidenza di Donald Trump negli Stati Uniti. 

    La decisione senz’altro più dirompente di Donald Trump è quella che è stata annunciata a giugno di fronte alla stampa internazionale, riunita nel giardino della Casa Bianca: l’uscita dall’accordo di Parigi sul clima.

    Il primo giugno, il presidente americano ha spiegato che, “al fine di tutelare gli interessi statunitensi”, è necessario abbandonare l’Accordo di Parigi. Ovvero l’intesa raggiunta dai 195 paesi che parteciparono alla conferenza mondiale sul clima delle Nazioni Unite (Cop 21), nel mese di dicembre del 2015.

    Ma l’impronta di Donald Trump non si è limitata alle questioni ambientali. Sono infatti molti i provvedimenti che hanno spaccato in due l’opinione pubblica statunitense. Uno di questi è certamente il Muslim ban, testo che vieta in modo permanente l’ingresso sul territorio statunitense ai cittadini di sette nazioni giudicate “ostili” o dalle quali si ritiene che possano arrivare facilmente dei terroristi: Corea del Nord, Iran, Libia, Somalia, Siria, Ciad e Yemen.

    In materia di politica estera, i primi dodici mesi di Trump alla guida degli Stati Uniti sono stati anche mesi di rottura: con le forti tensioni con la Corea del Nord, le ultime polemiche con la Cina, e la grande rottura per la dichiarazione di Gerusalemme capitale di Israele.

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