Negli ultimi anni, in Italia, il tema dell’inclusione finanziaria è diventato sempre più centrale. Una parte significativa della popolazione vive infatti situazioni di difficoltà economica, specie in seguito alla pandemia. Difficoltà che portano spesso a problemi di sovraindebitamento e impossibilità ad adempiere agli obblighi finanziari nei confronti di creditori pubblici o privati.
E così, nel nostro Paese continua a crescere il numero di protesti e segnalazioni presso le centrali rischi. Questo status, oltre a rappresentare un ostacolo psicologico e sociale, si traduce spesso in un vero e proprio muro nell’accesso ai servizi bancari di base. Aprire un conto corrente, ricevere lo stipendio o la pensione e gestire le spese quotidiane diventa complicato per migliaia di persone.
In questo contesto, aumentano le ricerche di conti correnti non pignorabili, ossia di conti correnti che possano offrire una protezione dal pignoramento. Ma esistono dei conti totalmente impignorabili che possano evitare l’esclusione di persone e aziende in difficoltà finanziaria dal sistema economico, conciliando l’esigenza dei creditori di recuperare i propri crediti? Esploriamo insieme la questione in questo articolo.
La sfida ancora aperta dell’inclusione finanziaria in Italia
Il sistema bancario italiano è da sempre improntato a criteri di prudenza e tutela del credito. Bisogna però ammettere che questo approccio ha prodotto nel tempo diverse questioni, una fra tutte il fatto che migliaia di cittadini protestati e cattivi pagatori finiscano per essere esclusi dai servizi finanziari di base.
Difatti, una persona segnalata o protestata, molto probabilmente incontrerà difficoltà anche nell’apertura di un semplice conto corrente. Per quale motivo? Quasi sempre le banche rifiutano le richieste di apertura di conti correnti a protestati e cattivi pagatori al fine di evitare il rischio di insolvenza.
Questa condizione può tradursi in problemi di esclusione sociale e lavorativa, in quanto il conto corrente oggi è uno strumento essenziale per poter ricevere lo stipendio o la pensione, pagare le utenze domestiche e, in generale, gestire le proprie risorse finanziarie.
Cos’è il conto corrente non pignorabile e perché esiste
L’espressione conto corrente non pignorabile lascia intendere l’esistenza di una tipologia di conto non soggetto alla procedura penale del pignoramento, attraverso cui i creditori attuano il recupero dei propri crediti presso i debitori.
Ma esiste davvero un conto impignorabile? Generalmente, in Italia tutti i conti correnti possono essere soggetti a pignoramento. A tutela del debitore esistono, però, dei limiti al pignoramento previsti dalla legge. L’obiettivo è proteggere specifiche somme di denaro depositate sul conto, impedendone il pignoramento totale, cosicché anche in presenza di azioni esecutive, il cittadino mantenga la possibilità di accedere a un minimo vitale, fondamentale per la sua sopravvivenza economica.
Ecco quali sono i principali “crediti impignorabili”:
- Sussidi assistenziali: i contributi assistenziali sono completamente impignorabili, in quanto garantiscono la sopravvivenza delle persone in condizioni di fragilità. Se il conto contiene solo questi versamenti, esso risulta interamente impignorabile per legge.
- Pensioni e stipendi accreditati prima del pignoramento: il saldo presente sul conto relativo a pensioni o salari è impignorabile per una quota fino al triplo dell’importo dell’assegno sociale.
- Pensioni o stipendi versati dopo il pignoramento: anche in questi casi, è applicabile un limite al pignoramento, pari al massimo a un quinto dell’importo netto accreditato.
- Conti correnti cointestati: si può aggredire solo la quota di spettanza del debitore. Gli altri intestatari non sono coinvolti, salvo diversa decisione giudiziaria.
I vantaggi reali per i cittadini
Il principale beneficio dell’impignorabilità delle somme di cui sopra è la garanzia di una sicurezza economica di base. Sapere che una parte delle proprie entrate non potrà essere bloccata dai creditori significa poter pianificare le spese fondamentali senza la paura di ritrovarsi improvvisamente e completamente senza risorse.
Dunque, questi “crediti impignorabili” offrono:
- Protezione dei fondi vitali: le somme non soggette a pignoramento rimangono nella
disponibilità del debitore. - Continuità nei pagamenti essenziali: la garanzia di un minimo vitale consente il soddisfacimento dei bisogni essenziali come cibo, alloggio e cure mediche. Si tratta di misure necessarie affinché i cittadini più fragili non cadano in una spirale di marginalità e povertà.
I limiti e le criticità
Nonostante le tutele garantite dalla legge, queste misure in molti casi non risultano sufficienti. Le quote “protette”, infatti, spesso non bastano a coprire tutte le esigenze quotidiane.
Ecco le principali criticità riscontrate da chi si trova in situazioni simili:
- Importi limitati: la parte realmente non pignorabile varia e può non essere sufficiente a coprire spese impreviste.
- Restrizioni normative: solo specifiche tipologie di entrate sono tutelate, lasciando scoperti altri flussi di reddito, che possono essere invece oggetto di un blocco completo da parte dei creditori.
Inoltre, molti cittadini non sono a conoscenza della normativa e delle limitazioni previste in caso di pignoramento. Questa disinformazione crea ulteriori dubbi e incertezze, rendendo più complessa la gestione di questa problematica.
La questione rimane dunque complessa e aperta al confronto tra esigenze opposte: garantire diritti fondamentali da un lato, tutelare la legalità e l’equilibrio economico dall’altro.
Alternative e soluzioni complementari
Quando si è a rischio pignoramento una delle soluzioni più ricercate è l’apertura di un conto estero, considerato da molti come conto corrente non pignorabile.
In realtà, un conto estero non garantisce l’impignorabilità: i conti aperti oltre confine vanno dichiarati obbligatoriamente al Fisco per evitare di incorrere in pesanti sanzioni.
Nonostante ciò, il pignoramento di conti esteri risulta molto più complesso per i creditori italiani. Innanzitutto, i creditori possono incontrare diverse difficoltà nel rintracciare i conti esteri, in quanto non iscritti all’Anagrafe dei Rapporti Finanziari italiana.
Inoltre, le procedure per il pignoramento di conti aperti presso altri Stati risultano più costose e richiedono tempi molto più lunghi. GF Financial Service, da sempre al fianco di cittadini protestati e segnalati in cerca di soluzioni per rimettere in piedi la propria stabilità finanziaria, offre assistenza nell’apertura di conti correnti esteri in area SEPA, rispettando tutte le normative antiriciclaggio e le leggi fiscali.
GF Financial Service ti guida passo passo nell’apertura di un conto estero con procedure rapide e senza i lunghi tempi della burocrazia italiana. In questo modo, potrai:
- Svolgere operazioni, investimenti e attività lavorative all’estero senza ostacoli o limitazioni.
- Distribuire i tuoi beni tra più giurisdizioni, così da ridurre l’esposizione ai rischi legati alla moneta nazionale e alle possibili instabilità del sistema finanziario italiano.
- Riprendere la gestione delle tue finanze in totale tranquillità e far ripartire i tuoi progetti personali e/o aziendali.
L’inclusione finanziaria non è solo una questione di numeri e regolamenti, ma riguarda direttamente la vita delle persone. Ogni cittadino dovrebbe avere la possibilità di accedere ai servizi bancari di base, indipendentemente dalle proprie vicende debitorie.
GF Financial Service si impegna nel fornire ai propri clienti risposte concrete, offrendo a protestati e cattivi pagatori la possibilità di riprendere in mano le proprie finanze con servizi ad hoc. Se sei alla ricerca di un conto corrente non pignorabile, il team di GF Financial Service è pronto a fornirti la soluzione più adatta alle tue esigenze e offrirti così la seconda chance che meriti.
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