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    Ecco le università che offrono “prospettive retributive” migliori. Ma sono tutte private

    È uscita la classifica che mostra gli atenei italiani che "promettono" il migliore ritorno economico futuro

    È uscita la classifica che mostra gli atenei italiani che "promettono" il migliore ritorno economico futuro

    Di Clarissa Valia
    Pubblicato il 27 Mag. 2018 alle 17:21

    La classifica di University report mostra le migliori università italiane che offrono “prospettive retributive” future più alte.

    La graduatoria è stata stilata seguendo lo studio condotto dall’Osservatorio Jobpricing in partnership con Spring Professional (società del gruppo Adecco).

    Gli atenei che “promettono” il migliore ritorno economico nel futuro sono però tutti privati secondo quanto si apprende dal report.

    Le università private, per chi se le può permettere, offrono quindi i migliori stipendi una volta che si è conquistata la laurea.

    Università e retribuzioni

    Gli stipendi calcolati nei primi dieci anni di carriera sono più alti per i laureati usciti dalla Bocconi (35.500 euro lordi annui), al secondo posto il Politecnico di Milano (32.905 euro lordi annui) e a seguire l’università LUISS Guido Carli (32.870 euro lordi annui).

    All’ultimo posto della classifica si colloca l’Università degli studi di Messina (meno di 29 mila euro lordi annui).

    La media nazionale degli stipendi dei laureati italiani nell’arco dei primi dieci anni di lavoro è di 30.480 lordi annui.

    La classifica cambia, così come segnala Repubblica, se si calcola la media degli stipendi dei laureati dopo i 45 anni di età, in questo caso i primi tre posti sono tutti occupati da atenei privati: Bocconi (63.861 euro lordi annui), Cattolica di Milano (61.040 euro lordi annui) e LUISS Guido Carli (58.892 euro lordi annui).

    “Rispetto all’ingresso” queste sono le università che “consentono una crescita molto significativa della retribuzione che va dal 79% della LUISS all’80% della Bocconi, fino all’87% della Cattolica”, secondo quanto si legge nel report.

    Nel report emerge quindi che anche quest’anno gli stipendi migliori sono nel nord Italia e nelle università private.

    Secondo l’Ocse studiare in un ateneo italiano privato costa circa il triplo di quello pubblico, ma la retribuzione annua lorda per chi può permettersi di studiare in questi atenei ripaga nel futuro perché le “prospettive retributive” sono migliori.

    Chi ha studiato in queste università private ha una retribuzione superiore rispetto a quelle pubbliche di 6.500 euro lordi annui, 45.553 euro contro i 39.026 degli atenei statali.

    Facoltà e retribuzioni

    Per quanto riguarda invece il tipo di studi “in generale sono le facoltà scientifiche che consentono sia l’ingresso a livelli retributivi maggiori che una crescita del salario più sostenuta nel corso della carriera”.

    Guadagnano di più i biologi nei primi dieci anni di ingresso nel mondo del lavoro (RAL media 35.410 euro), ma tra i 25 e i 54 anni sono le lauree in Ingegneria Chimica e in Chimica a offrire la busta paga più alta.

    Secondo quanto si apprende nello studio condotto dall’osservatorio Job pricing in partnership con Spring Professional, i costi universitari sostenuti per studiare negli atenei privati vengono colmati nel tempo, dai ritorni retributivi.

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