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    Tassa sui prelievi bancomat: la proposta di Confindustria che sta facendo discutere

    L'idea dell'organizzazione rappresentativa degli industriali per combattere l'evasione fiscale, penalizzando chi usa il contante e incentivando l'utilizzo della moneta elettronica

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 13 Set. 2019 alle 16:42

    Tassa sui prelievi bancomat: la proposta shock di Confindustria che sta facendo discutere

    Confindustria avanza l’ipotesi di mettere una tassa sui prelievi bancomat, proponendo di tassare al 2 per cento ogni prelievo sopra i 1500 euro e, al tempo stesso, premiare chi usa la carta di credito, combattendo, così, l’evasione fiscale. L’idea è stata lanciata dal centro studi di Confindustria e sta già facendo discutere cittadini, commercianti e politici.

    Tassa sui prelievi bancomat: come è nata l’idea

    L’idea di mettere una tassa sui prelievi bancomat è stata lanciata da Confindustria in vista della manovra economica, che necessita di risorse per scongiurare l’aumento dell’Iva, ma anche per maggiori investimenti soprattutto nel mondo delle imprese e del lavoro. Secondo l’organizzazione rappresentativa degli industriali, l’unico modo per recuperare gettito è quello di ridurre l’evasione fiscale.

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    Nonostante negli ultimi anni si sia fatto molto per contrastare l’evasione fiscale, secondo Confindustria la “perdita di gettito fiscale e contributivo è stimato ancora sopra ai 100 miliardi di euro, solo in parte attribuibile a grandi evasori”.

    L’Italia, inoltre, secondo lo studio di Viale dell’Astronomia “è anche uno dei paesi dove meno diffuso è l’utilizzo di carte di pagamento: rispetto a una media europea superiore a 100 transazioni pro-capite annue, in Italia ne vengono effettuate meno della metà”.

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    Questi elementi hanno convinto Confindustria a lanciare una proposta “fatta di incentivi all’uso della moneta elettronica e disincentivi all’uso del contante” che “non comportano oneri aggiuntivi netti per la finanza pubblica”.

    Tassa sul prelievo al bancomat: in che cosa consiste la proposta di Confindustria

    L’idea di Confindustria, dunque, è quella di proporre una tassa sui prelievi bancomat, proponendo un disincentivo per ogni prelievo superiore a una certa cifra e, al tempo stesso, un incentivo per tutti coloro che effettuano i pagamenti mediante transazioni elettroniche.

    Nel dettaglio, Viale dell’Astronomia propone di introdurre una commissione in percentuale dei prelievi di contante al bancomat o presso gli sportelli bancari eccedenti una certa soglia mensile. Come si legge nel report del Centro Studi di Confindustria: “L’idea è quella di istituire un sistema di penalizzazione per il prelievo del contante da Atm (bancomat) e presso gli sportelli bancari. La misura è da intendersi come intervento antievasione e a copertura dello sconto sulle transazioni elettroniche”.

    La tassa sul prelievo al bancomat ammonterebbe al 2 per cento sui prelievi fino a 1500 euro. Secondo lo studio, infatti, “meno del 50 per cento del contante prelevato afferisce a conti dove l’ammontare complessivo è inferiore a 1500 euro, mentre il 20 per cento del contante prelevato proviene da conti dove le uscite di contanti superano i 3.000 euro al mese”.

    Per quanto riguarda l’incentivo all’uso della moneta elettronica, invece, Confindustria “propone di praticare un credito di imposta del 2 per cento al cliente che paga mediante carta di pagamento (carte di credito, debito e prepagate nominative) o bonifico bancario. Il consumatore paga il prezzo pieno ma accumula un reddito che verrà contabilizzato e comunicato dalla banca di appoggio della carta di pagamento. Il perimetro dell’iniziativa esclude le carte non nominative in quanto non associabili ad alcun codice fiscale”.

    L’idea di una tassa sui prelievi bancomat non piace: le reazioni

    Le commissioni sui prelievi ai bancomat e gli incentivi del pagamento elettronici, però, non piacciono a tutti, anzi. Confcommercio è stata una delle prime a criticare la proposta lanciata da Confindustria per contrastare l’evasione fiscale. Secondo l’associazione: “Risulterebbe utile un credito di imposta a favore degli esercenti per le commissioni pagate per l’accettazione di carte di debito e di credito. Una tassa in più, soprattutto in un momento di perdurante stagnazione dei consumi, non ci sembra francamente una buona idea”.

    Anche l’ex ministro delle Finanze Vincenzo Visco, da sempre fautore della lotta all’evasione fiscale si è detto contrario alla misura che penalizza i prelievi mensili: “La proposta di Confindustria sui contanti non serve a molto. Se uno mette una tassa del 2% sul prelievo, questa viene aggirata comodamente. Dopodiché l’evasione non dipende soltanto dall’uso del contante al consumo, gran parte dell’evasione avviene senza contante, semplicemente manipolando i bilanci delle imprese”.

    Secondo Matteo Salvini, invece, “la tassa sui prelievi è follia, è roba da Unione Sovietica”, mentre Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, sostiene che la misura proposta da Confindustria è “un regalo alle banche”.

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