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    Pos obbligatorio solo a partire da 60 euro, il governo: “In corso colloqui con l’Ue”

    Di Massimiliano Cassano
    Pubblicato il 28 Nov. 2022 alle 18:40

    In merito all’innalzamento a 60 euro della soglia di pagamento al di sotto della quale per gli esercenti non ci sarà più l’obbligo di accettare le transazioni con carte di credito e debito Palazzo Chigi ha spiegato in una nota che “sono in corso interlocuzioni con la Commissione Ue” e che il governo “terrà conto” di ciò che emergerà da questi colloqui “nel prosieguo dell’iter della legge di Bilancio”. Bruxelles ha espresso perplessità rispetto alla decisione del governo Meloni, che già in una prima versione del testo della manovra aveva alzato la soglia a 30 euro, per poi raddoppiarla. A preoccupare la Commissione Ue sono le conseguenze che questo provvedimento potrà avere sulla lotta all’evasione fiscale, uno dei capisaldi del Pnrr: in Italia il sommerso raggiunge i 30 miliardi, dato più alto tra i Paesi comunitari, con un tax gap (la differenza tra il dichiarato e l’atteso) di circa il 20%. Per spingere i pagamenti digitali il commissario europeo agli Affari economici Paolo Gentiloni ha annunciato una “proposta legislativa in europea su questa materia entro un mese”.

    Negli ultimi anni la Commissione ha messo in atto diversi provvedimenti per ridurre l’evasione dell’Iva senza consenso. Innalzare la soglia a 60 euro andrebbe nella direzione opposta, incentivando questa forma di evasione. Il ministro con delega agli Affari Ue, Raffaele Fitto, sta lavorando con Bruxelles per cercare una sintesi, ma la misura aveva già ricevuto aspre critiche da Federconsumatori – che l’ha definita “inconcepibile” – e dalle opposizioni, con Enrico Letta che ha parlato espressamente di un “invito all’evasione”. Al momento è prevista – ai sensi dell’ultima manovra varata dal governo Draghi – una multa di 30 euro, da sommarsi al 4% del valore della transazione, per chi rifiuta i pagamenti elettronici, di qualsiasi cifra. Resterà comunque l’esenzione in caso di “oggettiva impossibilità tecnica”.

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