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    Pos e bancomat, arriva la stretta del governo: da giugno (doppia) multa per chi nega i pagamenti elettronici

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 13 Apr. 2022 alle 19:39 Aggiornato il 22 Apr. 2022 alle 11:00

    Pos e bancomat: da giugno (doppia) multa per chi nega i pagamenti elettronici

    In teoria l’obbligo del Pos per esercenti e professionisti esiste dal 2013, ma non la multa che avrebbe dovuta essere introdotta a partire dal 1 gennaio 2023, come previsto dal parlamento europeo. Il nuovo decreto Pnrr, che comprende un pacchetto di norme mirate a sburocratizzare la PA e contrastare l’evasione fiscale, ha deciso però di anticipare di 6 mesi, al 30 giugno, le multe ai negozianti che rifiutano i pagamenti con il Pos. La sanzione prevista sarà di 40 euro, aumentata del 4 per cento rispetto al valore della transazione per la quale sia stato negato il pagamento col bancomat – i.e., un pagamento rifiutato di 25 euro comporterà una multa da 31 euro.

    Con il nuovo decreto, attualmente all’esame del Consiglio dei ministri, il Governo punta a rilanciare la lotta all’evasione Il Fisco richiederà infatti l’invio obbligatorio di tutte le transazioni avvenute digitalmente, con l’obiettivo di individuare le forme d’evasione più difficili da rintracciare, ovvero quelle realizzate senza emettere scontrino, fattura e ricevuta. La risposta di Confesercenti non è tardata ad arrivare.

    Secondo l’associazione di categoria, che rappresenta 350mila imprese italiane, prima di applicare questa ‘stretta sui Pos’ sarebbe opportuno procedere a un taglio sostanziale delle commissioni pagate da negozianti e professionisti sui pagamenti elettronici, più volte promesso ma realizzato solo in minima parte. Come ha dichiarato l’associazione, “tra progetti di sanzioni, lotterie e obblighi vari, il rischio è sempre lo stesso: concentrare il peso della lotta all’evasione sulle spalle degli esercenti. E questo mentre le grandi piattaforme internazionali che operano sull’online godono ancora di un regime fiscale favorevole, che permette loro di pagare un quinto rispetto agli altri.” Nella stessa nota, ha sottolineato che “negli ultimi anni il numero dei Pos attivi è cresciuto enormemente.” I Pos attivi nel 2020 erano infatti 3,4 milioni, un milione in più rispetto a quelli del 2017. Un aumento al quale tuttavia non è corrisposto un incremento dei proventi della lotta all’evasione.

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