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    Pfizer vuole aumentare da 19,5 a 175 dollari i prezzi dei vaccini quando sarà finita l’emergenza

    Credit: EPA/Lukasz Gagulski

    Questa settimana l’Unione Europea concluderà un accordo per l’acquisto di 1,8 miliardi di dosi del vaccino prodotto da Pfizer e BioNTech

    Di Giulio Alibrandi
    Pubblicato il 28 Apr. 2021 alle 19:44 Aggiornato il 28 Apr. 2021 alle 19:45

    Pfizer vuole aumentare da 19,5 a 175 dollari i prezzi dei vaccini quando sarà finita l’emergenza

    Questa settimana l’Unione Europea concluderà un accordo per l’acquisto di 1,8 miliardi di dosi del vaccino prodotto da Pfizer e BioNTech, segnando un cambio di strategia radicale rispetto all’inizio della campagna vaccinale, quando i paesi dell’UE avevano puntato sul vaccino di AstraZeneca.

    Negli ultimi mesi, il vaccino a mRna è emerso come l’alternativa più affidabile a quello prodotto dalla casa farmaceutica anglo-svedese, contro cui l’UE ha deciso di agire legalmente dopo i ripetuti ritardi delle consegne che hanno fortemente rallentato le vaccinazioni nella prima parte dell’anno.

    L’imminente accordo con Pfizer includerà un ordine da 900 milioni dosi fino al 2023, con un’opzione per altri 900 milioni, (a fronte di 300 milioni di dosi finora vendute agli Stati Uniti) spingendo la Commissione europea ad anticipare da settembre a luglio l’obiettivo di vaccinare il 70 percento della popolazione adulta in Europa.

    Nonostante l’impegno a medio termine assunto nell’accordo con l’UE, Pfizer e altre case farmaceutiche prevedono forti aumenti dei prezzi dei vaccini negli anni a venire, in cui secondo molti esperti e addetti ai lavori sarà necessario sottoporsi a richiami annuali.

    A marzo il direttore finanziario di Pfizer, Frank D’Amelio, ha previsto che una volta passata l’emergenza pandemica ci saranno nuove opportunità per la casa farmaceutica. Già a inizio febbraio, lo stesso D’Amelio aveva dichiarato in una call con gli investitori che l’azienda considera normale per un vaccino un prezzo di 150-175 dollari, fino a 9 volte il prezzo pagato dal governo degli Stati Uniti.

    A dispetto dei prezzi giudicati troppo bassi, la casa statunitense già ritiene che quest’anno otterrà dal vaccino ricavi per 15 miliardi di dollari, per un utile stimato di 4 miliardi di dollari, rendendolo uno dei prodotti farmaceutici più redditizi di sempre.

    Terza dose

    Nelle ultime settimane i dirigenti di Pfizer e BioNTech hanno ribadito a più riprese che sarà necessaria almeno una terza dose per avere una protezione completa da Covid-19, ultimo tra i quali Ugur Sahin. Secondo il fondatore di BioNTech, che ha realizzato il vaccino prodotto da Pfizer, sarà necessario somministrare una terza dose 9 mesi dopo la seconda somministrazione “al massimo dopo 12 mesi”. La scorsa settimana l’amministratore delegato di Pfizer, Albert Bourla, ha dichiarato che sarà necessaria una terza dose del vaccino da 6 a 12 mesi dopo la seconda somministrazione. In precedenza aveva previsto anche che saranno necessari richiami annuali “per molti anni”, affermando che l’azienda è in grado di modificare vaccino in risposta a nuove varianti in 116 giorni.

    Secondo D’Amelio, i richiami presentano “un’opportunità significativa” per il nostro vaccino dal punto di vista della domanda, dal punto di vista dei prezzi, dato il profilo clinico del nostro vaccino”.

    In precedenza, l’UE si è accordata per corrispondere a Pfizer e BioNTech un prezzo di 15,5 euro a dose per i primi 200 milioni di dosi e altri 100 milioni di dosi su cui aveva diritto a un’opzione, se ordinate entro una scadenza prevista nel contratto. Successivamente, l’UE si è impegnata a pagare il vaccino 17,5 euro a dose. L’UE aveva anche acconsentito a un pagamento anticipato di 700 milioni di euro a dicembre per i primi 200 milioni di dosi. I dettagli del nuovo accordo con Pfizer invece non sono noti.

    La scorsa settimana il commissario straordinario all’emergenza, il generale Francesco Paolo Figliuolo ha annunciato che nel secondo trimestre di quest’anno l’Italia riceverà 6,8 milioni di dosi in più da Pfizer, a fronte della consegna di altri 50 milioni di dosi all’UE. Secondo Figliuolo, saranno consegnate 670.000 dosi in più ad aprile, 2,15 milioni di dosi in più a maggio e oltre 4 milioni di dosi in più a giugno. Il 66 percento degli oltre 20 milioni di dosi consegnati finora all’Italia è stato prodotto da Pfizer.

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