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    Flat tax per pensionati, ultime novità: il regime è valido per 9 anni, non più 5

    Di Giulia Angeletti
    Pubblicato il 17 Giu. 2019 alle 11:14 Aggiornato il 17 Giu. 2019 alle 11:24

    Flat tax per pensionati 2019: tasse al 7% per un periodo di 9 anni

    Flat tax per pensionati 2019 | La Flat tax per i pensionati? È ora una realtà, con anche l’aggiunta di una novità introdotta da un emendamento al decreto Crescita rispetto al periodo di godimento dell’agevolazione che spetta a quei pensionati che, vivendo all’estero da almeno 5 anni, decidono di trasferire la propria residenza in uno dei comuni del Sud Italia con meno di 20mila abitanti.

    Questi, per un periodo di 9 anni anni anziché 5 come inizialmente previsto, saranno soggetti a una tassazione al 7 per cento sui propri redditi da pensione: a spiegare bene tutti i punti di questo nuovo regime fiscale il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate, che ha chiarito che a potervi accedere non sono solo gli stranieri, ma anche gli italiani che si trovino nella condizione di soddisfare i requisiti richiesti.

    Flat tax per pensionati 2019 | Come funziona? I requisiti

    Come abbiamo già spiegato nel dettaglio in questo articolo, i pensionati che vivono all’estero da almeno 5 anni possono ora beneficiare di una tassazione al 7 per cento se scelgono di trasferire la propria residenza in uno dei comuni italiani del Mezzogiorno con meno di 20mila abitanti.

    È possibile godere di tale regime fiscale agevolato, quindi, se si sceglie di andare a vivere in Sicilia, Calabria, Sardegna, Campania, Basilicata, Abruzzo, Molise 0 Puglia. “Favorire gli investimenti, i consumi e il radicamento nei comuni del Mezzogiorno con determinate caratteristiche demografiche, da parte di soggetti non residenti, non solo stranieri ma anche italiani, che percepiscono redditi da pensione di fonte estera”: questi gli obiettivi del provvedimento, come spiegato nella nota dell’Agenzia delle Entrate, la quale ha naturalmente definito tutti gli aspetti del regime fiscale.

    Parliamo delle modalità di esercizio e revoca dell’opzione, della cessazione degli effetti, delle modalità di versamento dell’imposta sostitutiva e, infine, delle fonti informative utili ad individuare i comuni che abbiano le caratteristiche previste. Come funziona? In sostanza il pensionato dovrà indicare, nella propria dichiarazione dei redditi, i cinque requisiti essenziali per poter accedere al regime agevolato: lo status di non residente in Italia per almeno cinque periodi di imposta precedenti l’inizio di validità dell’opzione; la giurisdizione (o le giurisdizioni) in cui ha avuto l’ultima residenza fiscale prima dell’esercizio di validità dell’opzione tra quelle in cui sono in vigore accordi di cooperazione amministrativa nel settore fiscale; gli Stati o territori esteri per i quali il pensionato intende esercitare la facoltà di non avvalersi dell’applicazione dell’imposta sostitutiva e lo Stato di residenza del soggetto estero erogante i redditi e l’ammontare dei redditi di fonte estera da assoggettare all’imposta sostitutiva.

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