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    “Limitare i pagamenti digitali facilita l’evasione”: anche l’Ocse boccia la manovra del governo Meloni

    Di Massimiliano Cassano
    Pubblicato il 6 Dic. 2022 alle 10:54

    “Il limite al pagamento in contanti dovrebbe essere basso. Non certo 3 o 5mila euro, e una soglia di mille euro sarebbe adeguata per l’Italia. Limitarne l’uso è fondamentale per contrastare l’evasione fiscale. E non ci deve essere nessun limite inferiore all’uso dei pagamenti digitali. Qualsiasi provvedimento nella direzione di limitare i pagamenti digitali va nella direzione sbagliata in quanto facilita l’evasione”: Mauro Pisu, senior economist dell’Ocse, boccia i passaggi identitari della legge di bilancio del governo Meloni. “La finanza pubblica italiana, come altrove, è concentrata sulla risposta alla crisi energetica”, ha spiegato in un’intervista a Repubblica. “Ci aspettiamo saldi di bilancio in miglioramento nel 2023 e 2024 – ha aggiunto – anche grazie all’azione di erosione del debito da parte dell’inflazione e ad una politica fiscale che rimane improntata alla prudenza. Detto questo, raccomandiamo che gli aiuti per il caro-energia siano più mirati su famiglie e imprese che ne hanno veramente bisogno. Devono essere più sostenibili nel medio termine”.

    Dopo Bankitalia, quindi, anche l’organizzazione internazionale di studi economici per i Paesi membri esprime perplessità sulla manovra. Critiche anche per la flat tax: “Riduce la progressività del sistema fiscale, quindi è iniqua, e ha effetti limitati sul mercato del lavoro”. Mentre sul reddito di cittadinanza Pisu ritiene che vada rimodulato “perché l’assegno era troppo alto e il legame tra percettori e Centri per l’impiego troppo debole”, ma non vede di buon occhio una abolizione, come è nei piani dell’esecutivo a partire dal 2024. Tenendo in considerazione i prezzi dell’energia e l’inflazione, l’Ocse si aspetta per l’Italia un “rallentamento pronunciato” nel 2023, con una crescita allo 0,2%. Poi un recupero al +1% nel 2024, con la riduzione dell’inflazione. “In termini di crescita – spiega Pisu – siamo leggermente sotto i livelli dell’area euro”.

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